La Sicilia è gay friendly? Intanto, oggi in scena a Palermo la Pride parade

22 giugno 2012-Dopo le polemiche suscitate dall’articolo della guida turistica americana, Frommer’s, che ha praticamente tacciato la Sicilia di omofobia, suscitando una serie di reazioni risentite, resta qualche dubbio: siamo sicuri che gli americani hanno torto?  Certo, non si può generalizzare, Nè fare di tutti i siciliani un fascio. Ma l’impressione è che, in effetti, nell’Isola, come nel resto d’Italia, i pregiuduzi siano ancora ben radicati. Tant’è che il nostro è uno dei pochi paesi in Europa, che non ha sviluppato il business del turismo ‘gay friendly” un settore che all’estero,  dove l’omosessualità non è una questione sociale, tira e produce numeri  non  indifferenti. In questi paesi le associazioni di promozione turistica connotano la loro offerta sulle esigenze e preferenze del mercato glbt (gay, lesbiche, bisex, trans), fatto di persone che amano viaggiare, spendere e divertirsi. Ovvio  che l’assenza di pregiudizi favorisce lo sviluppo di questo tipo di mercato, che in Italia, e in Sicilia, non c’è.

Se poi dovessimo giudicare quanto la Sicilia sia omofoba dalle parole dei nostri politci, ci sarebbe da rabbrividire. E, non parliamo dei soliti noti di Forza Nuova. A, Palermo, in questi giorni sta andando in scena il ‘Palermo pride’ con un village a Villa Pantelleria e la grande parata di oggi pomeriggio. Ebbene, sia i politici regionali di centrodestra che di centrosinistra, non si sono certo mostrati ‘illuminati’. Con i giovani del Pdl, ad esempio, che ne hanno preso le distanze recitando la solita filastrocca sulla famiglia, e con il Pd che, come ha denunciato, Ninni Terminelli, non ha aderito alla manifestazione.

Il dubbio sorge spontaneo: siamo sicuri che Frommer’s avesse tutti i torti?

In ogni caso, ed è già qualcosa, gli organizzatori del Palermo pride, si dicono contenti: “Si avvia alla conclusione il Palermo pride 2012, un pride che si preannuncia come il più partecipato della storia della città, sia per numero di visitatori al village allestito a villa Pantelleria, che per numero di artisti che hanno contribuito ad animarne il calendario”. Oggi,  23 giugno, sarà  il momento culminante dell’intera manifestazione: quello della pride parade, la parata colorata che animerà e riempirà gli spazi della città, sotto le insegne della bandiera arcobaleno e dello slogan “Palermo libera tutta”.

A sfilare sono attesi 15 carri. La parata  partirà dalle 15.00 dal Foro Italico (foro Umberto I), di fronte Villa Giulia. Il corteo si snoderà poi per le vie del centro, passando da piazza Castelnuovo (teatro Politeama) fino a giungere a piazza Verdi (teatro Massimo).Dalle 18.00 sarà attiva la navetta speciale offerta gratuitamente dal Comune di Palermo, in partenza da via Emerico Amari ogni 30 minuti
circa, per arrivare in viale Strasburgo, accanto al Pride Village di Villa Pantelleria, dove si svolgerà il concerto finale. La notte del pride si concluderà con la festa al Rise Up (via Ugo La
Malfa 96), con la partecipazione di Minerva Lowenthal.

di Silvia D’Alia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Si avvia alla conclusione il Palermo pride 2012, un pride che si
preannuncia come il più partecipato della storia della città, sia per
numero di visitatori al village allestito a villa Pantelleria, che per
numero di artisti che hanno contribuito ad animarne il calendario, che
per la qualità ed i contenuti dei dibattiti, che per numero di
associazioni, collettivi e realtà che vi hanno partecipato e che lo
hanno organizzato (ben 18, riunite nel coordinamento Palermo pride).

Sabato 23 giugno è il momento culminante dell’intera manifestazione:
quello della pride parade, la parata colorata che animerà e riempirà
gli spazi della città, sotto le insegne della bandiera arcobaleno e
dello slogan “Palermo libera tutta”.

A sfilare sono attesi 15 carri, in un evento che coinvolge le identità
ed i diritti dell’intera cittadinanza: lesbiche, gay, bisessuali,
trans, queer, etero, famiglie di ogni tipo, migranti e cittadini
italiani, studenti, lavoratori, precari, disoccupati, adulti e
bambini… come ha detto Massimo Milani, uno dei portavoce del Palermo
pride 2012: “Il pride è la casa di tutti i diritti negati, è
l’arcipelago di tutte le identità”.
Un momento di incontro e confronto, che unisce alle rivendicazioni dei
diritti della comunità LGBT le istanze della società civile,
l’animazione culturale (compresa la produzione di spettacoli e
l’allestimento di una prestigiosa mostra di arte contemporanea),
l’elaborazione di riflessioni e proposte.

La parata di sabato 23 giugno partirà dalle 15.00 dal Foro Italico
(foro Umberto I), di fronte Villa Giulia. Un luogo simbolo da cui
avviare la parata, un luogo in riva a quel mare spesso dimenticato dai
palermitani. A pochi metri da villa Giulia, in cui nel 1981 i
militanti del Fuori! e della neonata Arcigay organizzarono per la
prima volta la “festa dell’orgoglio omosessuale”.
Un luogo simbolo anche perché di notte, si trasforma in un luogo di
incontri “clandestini”, luogo di incontri spesso anonimi e fugaci, di
gay che scelgono per paura di vivere una vita fatta di menzogne e di
non dichiararsi: domani quel luogo sarà “invaso” da persone che
rivendicano con orgoglio il diritto di vivere liberi alla luce del
giorno.

Il corteo si snoderà poi per le vie del centro, passando da piazza
Castelnuovo (teatro Politeama) fino a giungere a piazza Verdi (teatro
Massimo).
Dalle 18.00 sarà attiva la navetta speciale offerta gratuitamente dal
Comune di Palermo, in partenza da via Emerico Amari ogni 30 minuti
circa, per arrivare in viale Strasburgo, accanto al Pride Village di
Villa Pantelleria, dove si svolgerà il concerto finale.
La notte del pride si concluderà con la festa al Rise Up (via Ugo La
Malfa 96), con la partecipazione di Minerva Lowenthal.


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22 giugno 2012-dopo le polemiche suscitate dall'articolo della guida turistica americana, frommer's, che ha praticamente tacciato la sicilia di omofobia, suscitando una serie di reazioni risentite, resta qualche dubbio: siamo sicuri che gli americani hanno torto?  certo, non si può generalizzare, nè fare di tutti i siciliani un fascio. Ma l'impressione è che, in effetti, nell'isola, come nel resto d'italia, i pregiuduzi siano ancora ben radicati. Tant'è che il nostro è uno dei pochi paesi in europa, che non ha sviluppato il business del turismo 'gay friendly" un settore che all’estero,  dove l’omosessualità non è una questione sociale, tira e produce numeri  non  indifferenti. In questi paesi le associazioni di promozione turistica connotano la loro offerta sulle esigenze e preferenze del mercato glbt (gay, lesbiche, bisex, trans), fatto di persone che amano viaggiare, spendere e divertirsi. Ovvio  che l’assenza di pregiudizi favorisce lo sviluppo di questo tipo di mercato, che in italia, e in sicilia, non c'è.

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