Gli arabi moderati vogliono farsi sentire

Un nome che richiama l’attenzione e uno scopo ben preciso: far vedere che c’è un dibattito interno al mondo arabo-islamico. Sono le caratteristiche di arabiliberali.it , online dallo scorso ottobre. Il sito, creato da Zouhir Louassini, giornalista marocchino che lavora a RaiNews24, ospita la rassegna stampa delle principali testate del mondo arabo. Gli articoli, tradotti dall’arabo, dall’inglese e dal francese, vogliono informare l’opinione pubblica italiana e, allo stesso tempo, aiutare gli intellettuali del mondo arabo ad esprimere le proprie opinioni e a superare le restrizioni sulla libertà di stampa diffuse nei paesi dove vivono.  “Ogni mattina leggo una quindicina di giornali, i più importanti” dice Louassini. “Vado a vedere gli editoriali e scelgo gli articoli che contengono delle novità per i lettori italiani”. È stato proprio lui a lanciare il primo esperimento di questo tipo nel nostro paese, nel 1998, con arabroma.com, un sito dedicato soprattutto alla letteratura del mondo arabo. Il giornalista di Rainews24, infatti, insegna lingua araba all’Università di Roma Tre.  

Il lavoro di redazione. “E’ difficile cercare testi adatti. Non riesco nemmeno ad aggiornare il sito ogni giorno: gli impegni di lavoro me lo permettono solo due o tre volte alla settimana” spiega Louassini. Una decina di studenti già laureati lo aiutano nella traduzione degli articoli. L’intento è sempre quello di attirare l’attenzione del lettore italiano, che spesso conosce poco e male il mondo musulmano. “La lingua rappresenta ancora una grande barriera nell’avvicinarsi all’islam. Il primo obiettivo del sito – dice Louassini – è proprio quello di far capire che esiste un dibattito interno a questa realtà. Non c’è un intento politico dietro il progetto, piuttosto una reazione a quello che si sente dire in giro, cioè che i moderati non fanno mai sentire la loro voce. Nel mondo arabo c’è di tutto, bisognerebbe trattare argomenti più seri anziché fomentare l’odio. Arabiliberali è la mia risposta a tutto questo”. La gente sembra apprezzare il lavoro del suo team: all’inizio il sito viaggiava sui 15.000 contatti al mese, ora va verso i 30.000. Molti giornalisti lo seguono, perché è uno strumento molto utile, basato sui contenuti e con una grafica semplice e intuitiva. Lo apprezza anche la stampa straniera anglosassone e francese: arabiliberali.it è stato citato, tra gli altri, dal Courrier International.

L’informazione italiana sull’islam. Louassini, scrittore e giornalista, è nato in Marocco ma ha vissuto a lungo in Francia e in Spagna, dove ha anche insegnato, quindi conosce molto bene la realtà dell’informazione europea. “Come ha denunciato il quotidiano El Pais, in Italia si è esagerato troppo nel demonizzare l’islam. Gli italiani sono meno informati degli altri: se prima potevano giustificarsi con l’ignoranza oggi spesso vedo in giro l’arroganza di chi pensa di sapere. Ed è molto peggio. L’informazione faziosa associa la religione musulmana al terrorismo. Ci sono stati dei momenti brutti in passato, il clima era più teso. Ora è molto meglio, forse perché la gente comincia a rendersi conto che non è tutto bianco o tutto nero”. Parola di uno che nel nostro paese è di casa, perché è sposato con un’italiana. “Il giornalismo italiano – continua Loussini – ha molte opinioni ma mancano i fatti. Facendo un paragone con gli altri paesi europei si capisce che in Italia c’è poca informazione su ciò che succede fuori, non solo nel mondo musulmano. Si pensi al Venezuela o alla Bolivia, anche se non serve generalizzare. Ci sono anche le eccezioni: uno come Sergio Romano, ad esempio, lo leggo molto volentieri. E poi bisogna dire che anche tra noi arabi ci sono giornalisti che raccontano cose che non conoscono”.

Uno scopo ambizioso. Arabiliberali vuole dare voce ai moderati e alle riforme, sovrastare chi parla con la violenza e il terrore, mettere in comunicazione società con valori diversi. Intanto la storia continua il suo corso. “La vittoria di Hamas alle elezioni in un certo senso è un bene” commenta il giornalista di Rainews24. “Gli stessi che hanno fatto di tutto per distruggere la pace, ora sono chiamati a governare. Secondo me non avranno altra scelta che dialogare. Sono sicuro che gli unici non contenti di aver vinto sono proprio loro: ora non è più tempo degli slogan populisti e demagogici, ma di dare sicurezza, case e ospedali a chi li chiede. Vedremo come andrà a finire”.

Alice Monni


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