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Il Pdl batte un colpo. Il partito di Berlusconi, che nella baraonda delle amministrative palermitane finora ha mantenuto una posizione d’attesa (chissà, magari aspettando che il centrosinistra continui a dilaniarsi dall’interno fino all’auto implosione) comincia a dire la sua. E lo fa con il parlamentare nazionale (palermitano), Dore Misuraca. Che esorta le forza politiche a mettere da parte le chiacchiere e a pensare ai programmi per il governo del capoluogo siciliano:

“L’Arcivescovo di Palermo, Cardinale Paolo Romeo, ha ragione: le forze politiche della città hanno il dovere di affrontare la campagna elettorale per l’elezione del nuovo sindaco e del nuovo consiglio comunale presentando ai cittadini programmi concreti e non formule astratte. Oggi, a bocce ferme – dice Misuraca – dobbiamo avere il coraggio di dire che è stato un grave errore avere ridotto drasticamente, e in alcuni casi eliminato, i fondi per le attività sociali. Così come è stato un errore avere trascurato l’edilizia sociale. Per inseguire il precariato, sono state abbandonate le fasce più deboli della nostra comunità. E non è certo un caso se, l’Arcivescovo della nostra città si chiede e chiede per chi dovrebbero votare i palermitani che abitano nei quartieri popolari”.
“Questo – dice ancora Misuraca – è il momento della responsabilità. Palermo è piombata in una crisi finanziaria pesantissima. Con progetti chiari e lungimiranti la nostra città può intercettare una quota importante dei fondi europei non ancora utilizzati, che sono tanti. La mia disponibilità a lavorare alla risoluzione di problemi comuni è massima”.
“Aiutiamo il commissario straordinario del Comune, Prefetto Luisa Latella, a superare le attuali difficoltà. Creiamo le condizioni per una campagna elettorale serena e corretta, in modo da poter presentare ai cittadini i nostri programmi. Rilanciare la nostra città è interesse di tutti”.
Sullo stato di salute del centrodestra a Palermo LinkSicilia ha pubblicato questa analisi ( Palermo: destra già sconfitta, insomma…) che ha suscitato un dibattito intenso.