Le richieste del Movimento dei ‘Forconi’

La lotta di fa dura. Dal governo nazionale non c’è da aspettarsi molto, anche perché le grandi banche che stanno dietro l’attuale esecutivo, dopo avere preso batoste sul mercato finanziario internazionale, vorrebbero ‘sistemare’ un po’ i propri conti arraffando i beni immobili delle aziende del Sud, con riferimento, soprattutto, a quelle agricole. Nemmeno dal governo regionale c’è da attendersi chissà che, visto che è ridotto ‘in bolletta’ e che, anzi, sta provando a strumentalizzare la protesta di agricoltori, pescatori, autotrasportatori e studenti non per dare risposte ad agricoltori, pescatori, autotraspoportatori e studenti, ma per ‘acchiappare’ un po’ di soldi ‘freschi’ da Roma per approvare un bilancio che, in questo momento, il parlamento siciliano non può approvare per mancanza di soldi.
In tutto questo, come riferito in servizi precedenti, c’è anche il tentativo – anzi, i ripetuti tentativi – da parte di varie forze politiche di strumentalizzare la protesta non per aiutare agricoltori, pescatori, autotrasportatori e per ascoltare le richieste degli studenti, ma per utilizzare la stessa protesta per fini di ‘bottega’. In quest’operazione di bassa politica si stanno cimentando – per ora con scarso successo – Forza Nuova, Grande Sud di Gianfranco Miccichè e lo stesso Lombardo.
Ottenere risultati, insomma, sarà duro. E già possiamo anticipare che, stasera il presidente della Regione, Raffaele Lombardo – che di per sé non è certo un interlocutore credibile – tornerà dall’incontro con il capo del governo, Mario Monti, con il più classico dei piatti di lenticchie.
Ma andiamo a vedere dettagliatamente quali e quante sono queste richieste:

Dichiarazione dello stato di crisi di tutto il comparto produttivo;

– Riduzione del prezzo del carburante;

-Sospensione dei pignoramenti, rifinanziamento delle aziende per due anni con prestiti agevolati;

– Eliminazione dell’ICI e dell’IMU sui fabbricati rurali e terreni;

– Blocco delle cartelle esattoriali e del fermo amministrativo dei mezzi di lavoro;

– Modifica dell’art. 36 dello statuto siciliano;

– Riduzione dei pedaggi sui traghetti per le merci siciliane da esportare al Nord;

– Utilizzo dei fondi comunitari ancora non spesi per finanziare le aziende;

– Riforma della politica comunitaria, blocco delle importazioni di grano, olio, ortofrutta, ecc… di cui la Sicilia è eccedentaria nella produzione;

– Obbligo nelle mense Ospedaliere e scolastiche di consumare prodotti agricoli siciliani possibilnente biologici;

– Riconferma delle giornate lavorative per i braccianti agricoli;

– Ripristino e finanziamento delle leggi sulle calamità naturali;

– Rispetto del contratto collettivo di lavoro dei braccianti agricoli.

 

 


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La lotta di fa dura. Dal governo nazionale non c’è da aspettarsi molto, anche perché le grandi banche che stanno dietro l’attuale esecutivo, dopo avere preso batoste sul mercato finanziario internazionale, vorrebbero ‘sistemare’ un po’ i propri conti arraffando i beni immobili delle aziende del sud, con riferimento, soprattutto, a quelle agricole. Nemmeno dal governo regionale c’è da attendersi chissà che, visto che è ridotto ‘in bolletta’ e che, anzi, sta provando a strumentalizzare la protesta di agricoltori, pescatori, autotrasportatori e studenti non per dare risposte ad agricoltori, pescatori, autotraspoportatori e studenti, ma per ‘acchiappare’ un po’ di soldi ‘freschi’ da roma per approvare un bilancio che, in questo momento, il parlamento siciliano non può approvare per mancanza di soldi.

La lotta di fa dura. Dal governo nazionale non c’è da aspettarsi molto, anche perché le grandi banche che stanno dietro l’attuale esecutivo, dopo avere preso batoste sul mercato finanziario internazionale, vorrebbero ‘sistemare’ un po’ i propri conti arraffando i beni immobili delle aziende del sud, con riferimento, soprattutto, a quelle agricole. Nemmeno dal governo regionale c’è da attendersi chissà che, visto che è ridotto ‘in bolletta’ e che, anzi, sta provando a strumentalizzare la protesta di agricoltori, pescatori, autotrasportatori e studenti non per dare risposte ad agricoltori, pescatori, autotraspoportatori e studenti, ma per ‘acchiappare’ un po’ di soldi ‘freschi’ da roma per approvare un bilancio che, in questo momento, il parlamento siciliano non può approvare per mancanza di soldi.

La lotta di fa dura. Dal governo nazionale non c’è da aspettarsi molto, anche perché le grandi banche che stanno dietro l’attuale esecutivo, dopo avere preso batoste sul mercato finanziario internazionale, vorrebbero ‘sistemare’ un po’ i propri conti arraffando i beni immobili delle aziende del sud, con riferimento, soprattutto, a quelle agricole. Nemmeno dal governo regionale c’è da attendersi chissà che, visto che è ridotto ‘in bolletta’ e che, anzi, sta provando a strumentalizzare la protesta di agricoltori, pescatori, autotrasportatori e studenti non per dare risposte ad agricoltori, pescatori, autotraspoportatori e studenti, ma per ‘acchiappare’ un po’ di soldi ‘freschi’ da roma per approvare un bilancio che, in questo momento, il parlamento siciliano non può approvare per mancanza di soldi.

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