Melbourne, lo show è di Federer

E’ stato uno show. Un “one man show”. Questi ultimi anni i commentatori, gli esperti, coloro che sanno, li hanno passati a discettare, perplessi, cosa sarebbe stato Federer se avesse avuto avversari di diverso calibro. Bene, Federer ha attraversato generazioni e a tutti ha fatto fare la figura di allievi al cospetto del maestro. Ieri è stato il turno del prossimo numero uno Bernard Tomic, l’australiano nato a Stoccarda, appena diciannovenne ma con davanti davvero un grande futuro. Aveva eliminato uno dietro l’altro Verdasco e Dolgolopov il giovanotto, e si avvicinava al grande match con qualche speranza. Poi è sceso in campo e si è trovato di fronte era uno che giocava un altro sport. Certo, tira il dritto come nessuno; certo, ha un servizio pazzesco; certo, l’eleganza del rovescio. Ma Federer è altro e oltre. Variazioni continue, mobilità da ballerino, reattività, ieri lo svizzero trentenne ha una volta di più mostrato perché il tennis ogni tanto si trasforma in pura bellezza. Lo stesso punteggio acquista una rilevanza molto relativa, perché la partita non è mai stata in discussione, neanche nel primo set, chiuso da un solo break nel nono gioco. Il resto è stata una sorta di esibizione col povero Tomic sempre più scorato. L’anno prossimo andrà meglio. Lo svizzero è ora atteso da un quarto di finale di grande interesse, quello contro Del Potro col qualche perse un paio di partite nel 2009, compresa la finale di New York. Ieri l’argentino ha superato Kolschreiber, non proprio un fuoriclasse, senza troppi problemi.

Gli altri due ottavi della parte bassa del tabellone hanno visto la facile vittoria di Nadal nel derby spagnolo e la semi-rissa tra Berdych e Almagro. All’inizio del quarto set, sul 2-1 per il ceco, il poco simpatico Almagro ha sparato un passante dritto sul volto di Berdych, colpo nel quale eccelleva un altro ceco, Ivan Lendl. Lo spilungone non l’ha presa bene e a fine partita non ha stretto la mano all’avversario. Il match alla fine l’ha portato a casa grazie a tre tiebreak ma contro Nadal dovrà inventarsi qualcosa di meglio.

Ma la partita più emozionante l’hanno giocata due signore ancora giovani ma non esattamente di primo pelo. La belga Kim Cljisters, al termine di un incontro davvero entusiasmante, ha avuto la meglio contro la cinese Na-Li ma ha dovuto faticare le proverbiale sette camicie. Sotto di un set e di un brak la Cljsters ha soprattutto dovuto annullare qualcosa come 4 match point nel tie-break – certo, non senza un decisivo aiuto della cinese – prima di volare 4-0 prima e 5-1 poi al terzo. Quando il match sembrava di nuovo finito, questo straordinario sport che si chiama tennis ha regalato altro pathos. La belga non ha chiuso sul 5-2 subendo il ritorno della cinese che si è portata sul 4-5. Na Li è riuscita ad annullare due match point ma al terzo ha gettato in rete un rovescio non impossibile e ha consegnato i quarti di finale all’avversaria. Ma è stato un match epico e irripetibile, visto che per l’ex numero uno del mondo si tratta del suo ultimo Australian Open. Senza storia gli altri match femminili. La Wozniacki ha superato la Jankovic, dalla quale ormai non bisogna forse aspettarsi granché, mentre la Azarenha ha disposto agevolmente della Benesova e la Radwanska ha surclassato la Georges.

Domani (o stanotte se volete) fiato sospeso per la nostra Errani che proverà a fare il miracolo di arrivare ai quarti superando la Zheng. Ma le partite più interessanti sono altrove, per quello che è l’ultimo turno interlocutorio del torneo. All’Hisense Arena vedremo se sarà il caso di puntare qualcosa su Gasquet; il francese parte sfavorito contro il regolarissimo Ferrer ma se dovesse batterlo sarebbe certo sulla strada buona per tornare nei primi dieci. Un occhio sarà il caso di darlo anche a Tsonga che finora non ha avuto grandi problemi e non dovrebbe averne troppi neanche contro il giapponese Nishikori. Per gli australiani qualche consolazione grazie ad Hewitt che però pare decisamente chiuso contro Djokovic. Tra le ragazze c’è il rischio che la Kvitova brutalizzi la Ivanovic, mentre meno scontato di quanto non possa sembrare è il match tra la Sharapova e la Liscki.

 

Risultati ottavi di finale (s.m.) Nadal b. Lopez 6/4 6/4 6/2; Federer b. Tomic 6/4 6/2 6/2; Del Potro b. Kolschreiber 6/4 6/2 6/1; Berdych b. Almagro 4/6 7/6 (5) 7/6 (3) 7/6 (2). (s.f.) Clijsters b. Na Li 4/6 6/7 (6) 6/4; Azarenka b. Benesova 6/2 6/2; Wozniacki b. Jankovic 6/0 7/5; Radwanska b. Georges 6/1 6/1.

 


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E' stato uno show. Un “one man show”. Questi ultimi anni i commentatori, gli esperti, coloro che sanno, li hanno passati a discettare, perplessi, cosa sarebbe stato federer se avesse avuto avversari di diverso calibro. Bene, federer ha attraversato generazioni e a tutti ha fatto fare la figura di allievi al cospetto del maestro. Ieri è stato il turno del prossimo numero uno bernard tomic, l'australiano nato a stoccarda, appena diciannovenne ma con davanti davvero un grande futuro. Aveva eliminato uno dietro l'altro verdasco e dolgolopov il giovanotto, e si avvicinava al grande match con qualche speranza. Poi è sceso in campo e si è trovato di fronte era uno che giocava un altro sport. Certo, tira il dritto come nessuno; certo, ha un servizio pazzesco; certo, l'eleganza del rovescio. Ma federer è altro e oltre. Variazioni continue, mobilità da ballerino, reattività, ieri lo svizzero trentenne ha una volta di più mostrato perché il tennis ogni tanto si trasforma in pura bellezza. Lo stesso punteggio acquista una rilevanza molto relativa, perché la partita non è mai stata in discussione, neanche nel primo set, chiuso da un solo break nel nono gioco. Il resto è stata una sorta di esibizione col povero tomic sempre più scorato. L'anno prossimo andrà meglio. Lo svizzero è ora atteso da un quarto di finale di grande interesse, quello contro del potro col qualche perse un paio di partite nel 2009, compresa la finale di new york. Ieri l'argentino ha superato kolschreiber, non proprio un fuoriclasse, senza troppi problemi.

E' stato uno show. Un “one man show”. Questi ultimi anni i commentatori, gli esperti, coloro che sanno, li hanno passati a discettare, perplessi, cosa sarebbe stato federer se avesse avuto avversari di diverso calibro. Bene, federer ha attraversato generazioni e a tutti ha fatto fare la figura di allievi al cospetto del maestro. Ieri è stato il turno del prossimo numero uno bernard tomic, l'australiano nato a stoccarda, appena diciannovenne ma con davanti davvero un grande futuro. Aveva eliminato uno dietro l'altro verdasco e dolgolopov il giovanotto, e si avvicinava al grande match con qualche speranza. Poi è sceso in campo e si è trovato di fronte era uno che giocava un altro sport. Certo, tira il dritto come nessuno; certo, ha un servizio pazzesco; certo, l'eleganza del rovescio. Ma federer è altro e oltre. Variazioni continue, mobilità da ballerino, reattività, ieri lo svizzero trentenne ha una volta di più mostrato perché il tennis ogni tanto si trasforma in pura bellezza. Lo stesso punteggio acquista una rilevanza molto relativa, perché la partita non è mai stata in discussione, neanche nel primo set, chiuso da un solo break nel nono gioco. Il resto è stata una sorta di esibizione col povero tomic sempre più scorato. L'anno prossimo andrà meglio. Lo svizzero è ora atteso da un quarto di finale di grande interesse, quello contro del potro col qualche perse un paio di partite nel 2009, compresa la finale di new york. Ieri l'argentino ha superato kolschreiber, non proprio un fuoriclasse, senza troppi problemi.

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