La morte di Patrizia Scalora ha scatenato la rabbia del quartiere. Rissa sfiorata con gli operai della Multiservizi, quasi costretti a eliminare le dodici piante. Affette da punteruolo rosso: è stata l'istantanea valutazione fatta esaminando piccoli pezzi della chioma. «Se non fossimo intervenuti, sarebbero ancora là», denunciano i presenti. Diversa la versione del Comune. «Serve verifica di stabilità su tutte le piante della città», afferma il presidente degli Agronomi. Guarda foto e video
P.zza Cutelli: alta tensione e palme tagliate I residenti infuriati impongono lo stop
Tensione molto alta in piazza Cutelli dopo la morte di Patrizia Scalora a causa della caduta di una palma. Nel pomeriggio un gruppo di residenti ha continuato a protestare chiedendo l’abbattimento delle altre palme presenti nella piazza. Quattro persone hanno anche aggredito un dirigente della Multiservizi e gli operai sono stati costretti a tagliare le piante. Tutte le dodici palme sono state quindi abbattute.
In un primo momento ad essere tagliato è solo il tronco della pianta caduta addosso alla signora Scalora, seduta su una panchina, uccidendola. Subito dopo un operaio sale con il cestello per valutare lo stato della palma più vicina, non riscontrando segni evidenti di attacco di punteruolo rosso. Un giudizio che scatena la rabbia dei residenti, presenti in un centinaio in piazza. Appena venti giorni fa le stesse palme sono state oggetto di potatura nella parte sommitale da parte della società partecipata comunale. Ma nessuno aveva segnalato la presenza del famoso punteruolo rosso, ritenuto adesso il responsabile del crollo di stamattina. Secondo il Comune un attacco laterale, che avviene raramente, da parte del parassita, non visibile quindi dalla chioma, né da terra, ma che avrebbe causato l’indebolimento della pianta e un foro ad un’altezza di tre metri circa.
La spiegazione però non convince i residenti. L’aria si fa sempre più pesante, fino a quando un gruppetto di quattro persone prende a schiaffi un dirigente della Multiservizi. A calmare le acque anche l’arrivo dei carabinieri. Poco dopo si procede con l’abbattimento delle palme. In un primo momento al taglio radicale sopravvivono solo tre piante. «Per le altre bisogna aspettare la valutazione di un tecnico», provano a spiegare gli operai della Multiservizi. «O buttate a terra anche quelle, o le tagliamo noi e le bruciamo», insistono alcune persone presenti nella piazza. Sul posto intervengono il capo di gabinetto Massimo Rosso e un dirigente della Multiservizi. Sono loro a valutare in pochi secondi la salute delle palme, osservando i piccoli pezzi di chioma tagliati dagli operai con una motosega. La diagnosi è certa: affette da punteruolo rosso, quindi da abbattere. Una valutazione istantanea, dettata forse dalla pressione dei residenti. Oppure, altra ipotesi, è che chi è intervenuto per la potatura all’inizio del mese non abbia valutato lo stato delle palme con la dovuta attenzione. «Se non fossimo intervenuti noi, non le avrebbero abbattute», accusano alcuni presenti.
Diversa la versione dei fatti data dal Comune secondo cui lassessore al Verde Rosario DAgata, per ragioni di pubblica incolumità, ha disposto labbattimento delle palme. «La decisione – si legge nel comunicato – è stata presa dopo un accurato sopralluogo da parte del consulente del sindaco per il Verde, il professore Annibale Sicurella, e del professore Pompeo Suma, studioso del punteruolo rosso delluniversità di Catania. È stato accertato che il parassita ha attaccato tutte le piante nella stessa condizione anomala ossia lateralmente e non dalla chioma, come avviene di solito – e difficilmente riscontrabile senza un esame con appositi mezzi, di quella spezzatasi stamattina. Così, riscontrato come non fosse possibile curarle, è stato deciso di abbatterle».
Un giudizio importante su quanto accaduto arriva dal presidente regionale dell’Ordine degli agronomi, Corrado Vigo, che si è recato in piazza Cutelli nel pomeriggio per vedere di persona lo stato delle palme. «Verosimilmente stamattina la pianta è caduta a causa del punteruolo rosso. Ma il problema – precisa – è più ampio e riguarda l’intera città: andrebbe fatta una verifica della stabilità di tutte le piante». Vigo ricorda che lo scorso agosto, dopo la caduta di un grosso ramo nella villa Belvedere di Acireale che per poco non ha colpito una bambina, l’ordine degli agronomi ha inviato una lettera a Enzo Bianco e a tutti i sindaci della provincia per fare il punto sulla sicurezza del verde pubblico. «A Catania – afferma Vigo – manca un agronomo nell’organico comunale». Inoltre, dopo aver assistito all’abbattimento delle palme oggi pomeriggio, denuncia: «L’intervento degli operai della Multiservizi è avvenuto senza le dovute misure di sicurezza. Per legge le piante andrebbero ancorate con delle corde, invece sono state spinte dall’alto con un cestello mentre da sotto un operaio le tagliava con una motosega e senza nemmeno il casco di protezione. Domani – conclude – invierò una lettera al sindaco e all’assessore competente per chiedere un incontro istituzionale. Una città come Catania non si può permettere di non avere in bilancio somme per rendere sicuro il verde pubblico». I funerali di Patrizia Scalora si terranno domani alle 16 nella chiesa Cuore Immacolato di Maria e Sant’Anna di Carlentini, paese di cui era originaria la donna.