Bilancio di fine attività del progetto Giovani, legalità, cittadinanza e partecipazione voluto dal ministero della Gioventù per dare spazio alle idee dei cittadini. A Catania si è concretizzato nel centro nato nell'immobile confiscato alla mafia di via Rametta 47
Centro You&Me, tra scopi sociali e start up Immobile da destinare ai giovani per tre anni
Mettere al centro i giovani. È questo lo scopo del programma avviato dal ministero della Gioventù, Giovani, legalità, cittadinanza e partecipazione. Avviatosi alla fase conclusiva, a Catania si è concretizzato nel progetto del centro You & me. Tante le attività che si sviluppate in questi mesi: laboratori di cinematografia, teatrale e di pittura, ma anche cineforum, orientamento per lo studio e il lavoro e diversi gruppi di studio e doposcuola. E infine start up.
«E’ un luogo di creatività giovanile fondato sull’auto organizzazione dei giovani», afferma Dino Barbarossa, presidente della cooperativa Mosaico che fa parte del consorzio di associazioni Idee in rete che hanno aderito al raggruppamento temporaneo di imprese Don Calabria. Quello che ha ottenuto l’assegnazione delle attività all’interno del progetto da parte del ministero.
Due le fasi del progetto finanziato nell’ambito del programma operativo nazionale Fesr. «Nella prima abbiamo stipulato convenzioni con i Comuni affinché ci segnalassero immobili da recuperare allo scopo e provveduto a farlo spiega Calogero Mauceri, a capo del dipartimento della Gioventù nella seconda abbiamo fatto una gara europea per la gestione delle attività».
L’immobile recuperato a Catania è in via Rametta 47 e fa parte di quelli sottratti alla mafia. «Sono lieto di collaborare con iniziative di carattere sociale come queste. Grazie per l’energia e lo spirito di riscossa che mi avete trasmesso», ha affermato il sindaco Enzo Bianco durante la cerimonia conclusiva delle attività con i giovani del Centro, ieri pomeriggio.
Un incontro-resoconto, con il quale si sono illustrate le attività svolte e che segna, come dice Barbarossa, «la fase conclusiva del progetto Pon e l’inizio di una nuova». Il progetto ministeriale, infatti, è alle fasi conclusive e adesso la gestione passa ai Comuni. «Come da accordo – specifica il capo del dipartimento della Gioventù, – devono destinare alle attività giovanili la struttura almeno per i prossimi tre anni». Saranno quindi le associazioni a prenderla in gestione per continuare le attività avviate.