Passa il tempo, ma piuttosto che migliorare, la situazione peggiora. Sono in continuo aumento i furti di biciclette in città, tanto che le associazioni di ciclisti etnei reiterano l'allarme lanciato l'anno scorso. «Serve un'attività di intelligence», afferma il cicloattivista Andrea Genovese, che plaude agli agenti che hanno fermato due ladri di bici pochi giorni fa. «Si tratta però solo di un caso isolato»
Ladri di biciclette, l’allarme di #Salvaicilisti «Sempre più furti, ma pochi i controlli»
#Salvalabici. A distanza di un anno dall’inizio della campagna di sensibilizzazione avviata dalle associazioni etnee a sostegno dell’uso della bicicome mezzo di trasporto, nulla è cambiato. I furti di biciclette in città si susseguono infatti numerosi, in centro come in periferia, la sera come di giorno. «E’ notizia di pochi giorni fa dell’arresto di due ladri di biciclette. Facciamo un plauso alle forze dell’ordine, ma nonostante tutto si tratta solo di un caso», afferma Andrea Genovese, che fa parte del gruppo che promuove l’utilizzo delle due ruote #Salvaiciclisti Catania.
«Riceviamo notizie di furti ogni giorno e considerando il fatto che le bici costano e che le persone non sempre possono permettersi l’acquisto di un secondo mezzo. Il problema sta diventando una piaga», continua Genevese. Diversi in questi mesi gli incontri con le istituzioni e con le forze dell’ordine perché ognuno, nel suo ruolo, contribuisca a risolvere il problema. «A breve ne avremo uno con il nuovo comandante dei vigili urbani (Pietro Belfiore, ndr) ma ad oggi non ci sono risultati chiari», continua.
Ciò che chiedono i cicloattivisti è un maggiore controllo del territorio attraverso delle telecamere. «Scompaiono bici da ogni dove, anche se sono nei cortili e ben legate. Non possiamo fare noi cittadini il controllo del territorio, ma serve una attività di intelligence», spiega ancora Andrea Genovese. «Quanto visto la scorsa domenica, con l’iniziativa lungomare liberato, ha dimostrato che ci sono tantissimi ciclisti e molti sono quelli che potrebbero scegliere il mezzo a due ruote per i propri spostamenti. C’è però bisogno che la gente si senta tutelata».
[Foto di artribune]