Un'indagine della polizia stradale ha fatto luce su un'organizzazione che truffava le assicurazioni. Al vertice una guardia giurata dell'ospedale Garibaldi, Giuseppe Santo Privitera, che poteva contare sul fondamentale aiuto di due ispettori della municipale: Salvatore Saeli e Attilio Mazzara, immediatamente sospesi. In alcuni casi i presunti feriti si sono presentati al pronto soccorso prima dell'orario del finto incidente
Vigili e avvocati truffavano le assicurazioni Indagate 58 persone, 20 incidenti falsi
Il sistema era ben collaudato: due ispettori della polizia municipale scrivevano i rapporti sugli incidenti, riportando sempre qualche ferito; una guardia giurata all’ospedale Garibaldi provvedeva a stilare i referti medici; infine due avvocati, sempre gli stessi, curavano le cause risarcitorie. Peccato che gli incidenti non erano mai avvenuti, sul posto dei presunti sinistri non veniva chiesto l’intervento dell’ambulanza e che, in alcuni casi, i feriti immaginari si presentavano al pronto soccorso ancora prima dell’orario dell’incidente stradale. La truffa ai danni delle assicurazioni è stata scoperta dagli uomini della polizia stradale coordinati dalla Procura di Catania: 58 persone sono indagate per truffa e falsità ideologica in atti pubblici. Tra questi spiccano due vigili urbani di Catania: Salvatore Saeli, di 55 anni, e Attilio Mazzara, di 53. Entrambi sono stati immediatamente sospesi dal servizio. Al vertice dell’organizzazione c’era la guardia giurata, Giuseppe Santo Privitera, di 49 anni. A seguito del provvedimento del Gip Laura Benanti, sono stati sospesi anche i due avvocati coinvolti: Girolamo Graziano Miraldi e Rosario Mauro Privitera, del foro di Catania. Per Privitera e Saeli si sono aperte le porte del carcere, a Mazzara sono stati concessi gli arresti domiciliari.
Gli incidenti presi in esame dall’inchiesta guidata dai pubblici ministero Angelo Busacca e Angelo Brugaletta sono 20, compresi tra aprile e ottobre 2011. Le indagini nascono da una segnalazione alla Procura dal comando dei vigili urbani che avevano notato alcune anomalie sulla condotta dei due colleghi. Dagli approfondimenti – frutto di intercettazioni telefoniche, analisi dei tabulati, appostamenti e pedinamenti – è emersa la figura chiave di Privitera che entrava in contatto con le presunte vittime al pronto soccorso e le indirizzava dai due legali coinvolti. Altra anomalia è data dal fatto che in diversi casi i due ispettori di polizia municipali non risultavano neanche in servizio al momento della stesura dei rapporti, essendo in congedo, liberi o addirittura in malattia. Tutti i referti medici, ad eccezione di due casi, sono stati stilati all’ospedale Garibaldi. Inoltre nei rapporti dei vigili urbani mancavano quasi sempre i rilievi planimetrici. Tutti elementi che hanno fatto scattare i sospetti.
Tra i 58 indagati ci sarebbe un terzo ispettore della polizia muncipale, fuori dall’organizzazione capeggiata da Privitera, con l’accusa di «avere falsamente redatto altri due rapporti di altrettanti incidenti stradali per conseguire l’indennizzo della compagnia assicurativa». Mazzara e Saeli sono stati immediatamente sospesi dal Comune. «Si tratta di un atto dovuto precisa il vicesindaco Marco Consoli, che ha la delega alla Polizia municipale Questa Amministrazione si è sempre caratterizzata per il perseguimento della legalità agendo di conseguenza come nel caso del recente licenziamento in tronco di un dirigente».