Da questa mattina, in viale Africa, è stato dato l'avvio ufficiale al cantiere per la realizzazione dell'ampia piazza e del nuovo edificio che ospiterà gli uffici della giustizia civile e del lavoro. «È un giorno di speranza, fiducia e incoraggiamento»
La prima pietra della nuova Cittadella giudiziaria Musumeci: «Un’opera che era attesa da vent’anni»
Via ai lavori per la costruzione della nuova Cittadella giudiziaria di Catania e della grande area urbana sul mare aperta alla città. Questa mattina, in viale Africa, è stata posta la prima pietra dell’opera, dando avvio ufficiale al cantiere per la realizzazione dell’ampia piazza e del nuovo edificio che ospiterà gli uffici della giustizia civile e del lavoro. Alla cerimonia hanno partecipato il presidente dimissionario della Regione Siciliana Nello Musumeci, l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone e il presidente della Corte d’Appello di Catania Filippo Pennisi.
Presenti anche la prefetta Maria Carmela Librizzi, gli assessori regionali alla Salute Ruggero Razza e al Turismo Manlio Messina, gli assessori comunali all’Urbanistica Enrico Trantino, ai Lavori pubblici Giuseppe Arcidiacono e al Mare Michele Cristaldi, l’arcivescovo di Catania Luigi Renna, il presidente della Corte d’Appello di Roma Giuseppe Meliadò, parlamentari nazionali e regionali e primi cittadini del territorio metropolitano, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e degli ordini professionali. «Il nuovo Palazzo di giustizia di Catania è parte dell’edilizia pubblica di cui si arricchisce la nostra Isola – ha sottolineato Musumeci – con un impegno progettuale e finanziario da parte della Regione che spesso si sostituisce allo Stato. È un’importante opera pubblica attesa da vent’anni. Siamo contenti di essere arrivati a questa tappa, mentre si lavora in ogni città della Sicilia per creare nuovi spazi culturali, nuovi spazi pubblici, ridurre i costi dei fitti passivi e agevolare le esigenze di ogni cittadino. Lo stiamo facendo nel capoluogo etneo con questo intervento, con gli ex ospedali che abbiamo destinato all’Università, all’Accademia di Belle Arti e al Museo dell’Etna o che abbiamo abbattuto perché venga realizzata una nuova piazza, così come lo stiamo facendo a Palermo con il progetto del nuovo centro direzionale che permetterà di raccogliere in unico sito tutti gli uffici regionali».
«Oggi – ha aggiunto l’assessore Falcone – abbiamo posato la prima pietra di un’opera di rigenerazione urbana che non si vedeva da decenni a Catania. Nella Cittadella non credeva più nessuno, tutto era rimasto nei cassetti. Il governo Musumeci ha invertito la tendenza e avvia un progetto che coniuga così le esigenze dell’amministrazione giudiziaria con quelle dei cittadini, accorpando uffici sparsi in 21 sedi differenti in un unico luogo, permettendoci di armonizzare l’utile con il bello. La nuova Cittadella sarà vicina alla metro e ad altre connessioni sul fronte della mobilità. Al contempo realizziamo una sorta di grande balcone sul mare, malgrado la presenza dei binari della ferrovia». Per il presidente della Corte d’Appello Pennisi «questo è un giorno di speranza, di fiducia e di incoraggiamento per il mondo giudiziario e per tutta la città di Catania che attraversa un momento difficile, stretta tra crisi economica e disagio sociale». Il presidente della Corte d’Appello di Roma e già presidente di quella etnea Meliadò ha aggiunto che «anche qui si può fare in concreto ciò che serve per migliorare la qualità dei servizi e costruire un palazzo di giustizia aperto, che riflette la vicinanza dell’istituzione ai cittadini».