I cittadini che abitano nella zona esprimono la loro preoccupazione. «Non possiamo intervenire», risponde a MeridioNews il sindaco Mario Bolognari con un rimpallo di responsabilità con l'autorità di bacino. Guarda le foto
Taormina, i residenti chiedono pulizia del torrente Sirina «Topi, rifiuti e rischio che esondi ma nessuno fa niente»
Topi, immondizia, materiale proveniente da cantieri e detriti. Il Sirina, torrente che si trova a sud di Taormina al confine col Comune di Giardini Naxos, si presenta così. Quasi a ridosso del bacino, che sfocia lungo la costa ionica, ci sono delle abitazioni, compresi un albergo, una ferrovia e poco dopo un convento e delle case. I residenti sono sempre più preoccupati per le conseguenze che si generano ogni anno quando, al presentarsi delle prime piogge, il torrente s’ingrossa mettendo a rischio l’incolumità di chi abita nella zona. A sentire i cittadini, il sentimento è un misto tra rassegnazione ed esasperazione. Uno di loro, che abita sulla sponda destra del torrente, ha deciso di denunciare il problema anche a MeridioNews, chiamando in causa l’amministrazione comunale. «Sono anni che la situazione va peggiorando, ma nessuno sembra fare niente e non sappiamo a chi rivolgerci. Chiediamo interventi di pulizia – afferma il residente a questa testata – Non appena inizia il periodo delle piogge, il torrente esonda e siamo esposti a un rischio elevato, con l’acqua che raggiunge gli immobili».
In effetti, il Sirina è considerato tra i torrenti più pericolosi in Sicilia. Negli ultimi anni, chi è della zona ha assistito allo straripamento del torrente che divide le due località messinesi. In qualche caso, sono rimaste travolte automobili e danneggiate delle strutture. «Il torrente ha una portata abbastanza importante e, una volta che è pieno, si alza di livello coinvolgendo i sottoscala e gli scantinati – prosegue il residente – La base del torrente di basolato è piena di detriti. Adesso c’è anche un parcheggio. Inoltre, al di là del ponte che appartiene alla ferrovia non si può accedere. Le autorità sembra che se ne freghino. Mentre, dal canto nostro, anche se volessimo, non possiamo pulire perché non siamo autorizzati a fare interventi: eravamo anche disposti a mettere noi un escavatore, raccogliendo i soldi come i residenti. Fatto sta che, da quarant’anni che abito qui -aggiunge – ultimamente la situazione è andata peggiorando». Nelle vicinanze del torrente, che a destra ricade sul territorio di Taormina mentre a sinistra su quello di Giardini Naxos, oltre a due corpi residenziali con circa 30 famiglie, sono presenti l’ospedale San Vincenzo, un albergo e un convento. «Chi abita lì ogni anno cerca di sistemare i danni come può, ma siamo sempre punto e a capo – conclude – Noi paghiamo le tasse e vorremmo che chi di competenza ci metta anche al sicuro».
Il sindaco di Taormina Mario Bolognari prova a rispondere a quanto sollevato dai residenti, specificando come il Comune non può accedere nel torrente per svolgerne la pulizia. «Per il Sirina, così come il torrente Santa Venera e il Mazzeo, la competenza spetta all’Autorità di bacino – dice Bolognari – I problemi sul torrente vanno avanti da anni: noi, insieme all’ufficio tecnico stiamo aggiornando un documento con tutte le segnalazioni ricevute e che abbiamo fatto, così da trasmetterlo all’autorità competente». Nel 2020, la Regione ha finanziato un progetto del Comune per la messa in sicurezza del torrente: attualmente in fase di indagini preliminari. Ad aggiudicarsi la gara per le indagini geologiche e i servizi d’ingegneria è stato il raggruppamento temporaneo di imprese coordinato dalla Eidos Consulting di Agrigento. Alle parole di Bolognari seguono quelle dell’Autorità di bacino di Messina. «Oltre al progetto di messa in sicurezza abbiamo autorizzato, insieme al genio civile, anche quello di un privato – spiega il dirigente responsabile dell’autorità messinese Rosario Celi – Per quanto riguarda la rimozione dell’immondizia o di vegetazione lungo il torrente, l’amministrazione comunale può agire previa comunicazione al nostro ente».
L’autorità di bacino si occupa di controllare gli interventi di gestione e trasformazione nell’area del demanio idrico. Effettivamente, le parole del dirigente Celi trovano riscontro anche nella circolare del 2022 pubblicata sul sito dell’autorità di bacino siciliana. Per realizzare opere o eseguire attività che «interferiscono col reticolo idrografico interessando alvei di corsi d’acqua o pertinenze degli stessi e/o delle aree del demanio fluviale» è necessario il rilascio dell’autorizzazione idraulica unica da parte dell’autorità a seguito di un’istanza. Ma, come riporta la stessa circolare, per gli interventi «che siano limitati alla sola pulizia dell’alveo, mediante taglio e asportazione della vegetazione spontanea che ostacola il deflusso delle acque o quelli utili alla rimozione dagli alvei di rifiuti abbandonati da eseguirsi da parte dei Comuni» non sono destinati al rilascio dell’Autorizzazione idraulica unica. Da quanto sostiene Bolognari, però, non sarebbe così semplice procedere alla pulizia: «Non è così – replica il primo cittadino – per questo tipo di attività ci vogliono anche i pareri del genio civile e dovrebbero poi riguardare anche gli altri torrenti».