La polizia di Catania ha fermato sette maggiorenni e tre diciassettenni per detenzione e spaccio di stupefacenti. A San Giovanni Galermo smantellata una fiorente piazza con a capo i nipoti del boss del clan Cappello; i membri della banda comunicavano tra loro attraverso ricetrasmittenti. In via Acquedotto Greco fermati tre spacciatori, mentre in via Oberdan i militari hanno trovato 26 chili di erba in una camera da letto. Guarda il video
Droga, dieci arresti in tre diverse operazioni Sequestrati 27 chili di erba e dosi di cocaina
Tre diverse operazioni della polizia di Catania hanno portato ieri all’arresto di dieci persone, tra cui tre minorenni, accusate di spaccio di stupefacenti. Il blitz più consistente è quello condotto nella zona di San Giovanni Galermo. Le forze dell’ordine hanno colto in flagrante due cugini omonimi, Vincenzo Cappello, nipoti del boss Salvatore, Manuel Roberto Miano, Claudio Lanzafame e due diciassettenni, B. C. e C. C. D., tutti già pregiudicati per reati in materia di spaccio.
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Le indagini nel quartiere periferico della città sono partite a ottobre, quando una giovane acquirente è stata aggredita da alcuni uomini che le hanno anche danneggiato l’auto. Gli agenti della squadra mobile hanno «individuato una fiorente piazza di spaccio, avviata da un gruppo di giovani, secondo un metodo collaudato realizzato da pusher, vedette ed una centrale operativa all’interno di un’abitazione, in costante collegamento fra loro tramite radioricetrasmittenti», come spiegano i vertici della polizia in un comunicato diffuso stamattina. La piccola banda aveva organizzato un’efficiente catena di lavoro all’interno di un appartamento in via Pelagie, con i due Cappello, Miano e Lanzafame individuati come preparatori delle stecche. Queste venivano affidate a uno dei minorenni che fungeva da venditore, mentre il secondo ragazzo faceva da palo. All’interno dell’appartamento è stato sequestrato oltre un chilo di marijuana e 1.380 euro; addosso allo spacciatore sono state trovate 29 confezioni di droga e 220 euro.
In centro, invece, in via Acquedotto Greco, le forze dell’ordine hanno arrestato Alessio Musumeci, Pietro D’Amico e un diciassettenne, D. F. I tre avrebbero trasformato un’abitazione alle spalle di viale delle Medaglie d’oro in un luogo di spaccio di cocaina. Dal balcone dell’appartamento i tre sono stati visti lanciare una busta con 50 grammi di droga in pietra e sei panetti già confezionati, oltre a un bilancino di precisione e un foglio con appunti. Fatta irruzione all’interno, i poliziotti hanno trovato anche un altro bilancino, materiale per il confezionamento e 115 euro.
La terza operazione ha permesso l’arresto di Andrea Manola, accusato di detenzione e spaccio di marijuana. Perquisendo la sua abitazione, in via Oberdan, gli agenti hanno trovato nella camera da letto 26 chili di erba già divisi in quattro confezioni. Tutti i maggiorenni sono stati trasferiti al carcere di piazza Lanza. I minorenni al centro di prima accoglienza di via Franchetti.