A Palermo un centro contro tutte le discriminazioni di genere   «Un progetto rivoluzionario. In pochi giorni, già tante richieste»

Il bisogno di avere un ente di supporto per arginare e cercare di abbattere le discriminazioni e le violenze legate agli orientamenti sessuali e all’identità di genere nella Sicilia nordoccidentale ha dato vita a Protego, il primo centro di contro le discriminazioni motivate da identità di genere e orientamento sessuale nella Sicilia occidentale. Un servizio che unisce le pubbliche amministrazioni e le realtà associative nelle province di Palermo e Trapani a cui le persone Lgbiq+ potranno rivolgersi. A fare da propulsore dell’iniziativa è stata l’Arcigay di Palermo con la collaborazione con i Comuni di Palermo e Trapani

La sede del centro si trova ai Cantieri Culturali, nello spazio ascolto del padiglione 18A all’Arci Tavola Tonda ed è aperto dal lunedì al venerdì. L’associazione offre un supporto alle persone Lgbtqi+ vittime di discriminazione e violenza e in condizione di vulnerabilità, garantendo la presenza di avvocati civilisti, penalisti, con consulenza psicologica, assistenti sociali e mediatori familiari, a seconda delle esigenze di chi richiede il servizio. Inoltre, il personale attivo nel centro porterà avanti un’attività di informazione sul benessere e sulla salute sessuale e di screening delle infezioni sessualmente trasmissibili. Protego infatti ha come partener diverse realtà che vanno sia dal mondo associativo, passando dal terzo settore fino agli enti sanitari: tra questi c’è Arnas Ospedali Civico-Di Cristina-Benfratelli, l’odine degli psicologi, il policlinico Giaccone e Centro Penc – Antropologia Psicologia Geoclinica. 

Protego è un progetto «nato dopo anni di sollecitazioni alla pubblica amministrazione – illustra a MeridioNews la coordinatrice Daniela Tomasino Negli anni, Arcigay Palermo ha dato aiuto a tante persone Lgbtiq+, ma non riuscivamo ad affrontare tutte le questioni, specie nel rapporto tra l’utenza e gli enti pubblici. Protego è nato da una settimana – aggiunge – e in pochi giorni ci sono già arrivate tante richieste. C’è chi ha avuto difficoltà ad avviare il percorso di transizione, ci sono arrivate anche richieste d’aiuto da parte di migranti: ci sono casi di persone senza casa o di persone Lgbtiq+ a cui è stato negato lo status di rifugiato. C’è chi se torna al proprio Paese e rischia anche la vita: questo ci fa capire quanto ce n’era bisogno». 

Il progetto nasce grazie al finanziamento dell’Ufficio nazionale antidiscriminazione della presidenza del Consiglio (Unar). Il centro Protego della Sicilia occidentale si aggiunge ai nuovi di Lampedusa, Agrigento e Modica: quest’ultimo, insieme alla neonata struttura di Palermo, è l’unico attivo. Al momento, oltre a Palermo, garantirà una presenza di due volte al mese anche a Trapani, mentre un ambulatorio mobile di Arcigay Palermo raggiungerà anche i centri delle due province. «L’esistenza di un bando che vede la collaborazione tra Arcigay e due Comuni come Palermo e Trapani è una cosa rivoluzionaria. Dietro c’è un lavoro che è iniziato tanti anni fa, svolto da associazioni e professionisti, che adesso potranno avere un rimborso». Avere i Comuni come partner sarà anche un’occasione per portare avanti dei corsi di formazione. «Ci sono diverse persone Lgbtiq+ che preferiscono rivolgersi a noi anche per il disbrigo pratiche o per la richiesta di alcuni documenti. Ci sono difficoltà di accesso ai servizi pubblici o sanitari. A volte può rappresentare un problema anche andare votare – prosegue Tomasino – Per molte persone più vulnerabili il quotidiano diventa complicato perché sanno di alcune realtà con cui si scontrano. Il personale degli uffici ci prova in alcuni casi a venire incontro all’utenza, ma è anche vero che da pochi anni si parla di Lgbtiq+». 

Per questo motivo, gli operatori di Protego porteranno avanti attività di informazione e sensibilizzazione rivolte alle scuole, alla pubblica amministrazione e degli incontri di formazione dedicati al personale sanitario e alle forze di polizia. Il Centro ha messo a disposizione anche uno sportello per le richieste di emergenza. Oltre agli ospedali e le realtà amministrative, a fornire supporto a Protego ci saranno pure realtà diverse tra loro. Collaboreranno il centro Diaconale La Noce, l’associazione Famiglie Arcobaleno, il Consorzio Solidalia, Maghweb Aps, Arci Sicilia, Cammini di speranza, Palermo Pride, Associazione culturale Sicilia Queer, Rete evangelica fede e omosessualità (Refo) e l’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti (Uaar) di Palermo. Il numero da contattare (sia per telefono che su WhatsApp) è il 375.5190167.


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Si chiama Protego e si occuperà di supportare le persone Lgbtiq+. I partner saranno i Comuni di Palermo e Trapani. «L'obiettivo è sensibilizzare scuole, amministrazioni, personale sanitario e di polizia», afferma a MeridioNews la coordinatrice Daniela Tomasino

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