12 apostoli, a febbraio l’udienza per il santone Capuana Andranno a processo anche le presunte fiancheggiatrici

Fissata per il prossimo 18 febbraio l’udienza preliminare per la richiesta del rinvio degli indagati nell’inchiesta 12 apostoli per presunti abusi sessuali su minorenni consumati all’interno di una comunità di ispirazione cattolica ad Aci Sant’Antonio. Così ha deciso il  giudice per l’udienza preliminare di Catania, Simona Ragazzi.

Secondo l’accusa, gli abusi erano presentati come purificazione compiuti da un arcangelo reincarnato, messaggio che veniva fatto passare tra le ragazze plagiandole. I destinatari del provvedimento si dichiarano innocenti. Tra loro il santone Piero Alfio Capuana, 74enne bancario in pensione alla guida della comunità che avrebbe abusato di ragazzine di età compresa tra 13 e 15 anni, in alcuni casi con la complicità delle madri delle vittime

Chiesto il giudizio anche di tre donne ritenute delle fiancheggiatrici del santone: Katia Concetta Scarpignato, di 49 anni, Fabiola Raciti, di 56 anni, e Rosaria Giuffrida, di 59 anni. Stando alla tesi dell’accusa, le minorenni sarebbero state «sottoposte a svariate pratiche sessuali». Sarebbero state le tre donne a indurre le ragazzine ad avere rapporti con il santone, presentandoli come «gesti di amore dall’alto dalla valenza spirituale per togliere il demonio» pressandole poi perché non lasciassero il gruppo.

Le altre tre persone per cui la procura chiede il processo, ma per favoreggiamento, sono l’ex deputato e assessore regionale, Domenico Rotella, marito di Rosaria Giuffrida; un sacerdote, padre Orazio Caputo e l’ex presidente dell’associazione Cattolica cultura ed ambiente di Aci Bonaccorsi, Salvatore Torrisi

Dalle intercettazioni della polizia postale di Catania sarebbe infatti emerso che il sacerdote avrebbe appreso in confessione delle indagini avviate su una denuncia per abusi sessuali e avrebbe avvisato Torrisi e Rotella. Nell’inchiesta sono confluiti gli incidenti probatori con gli interrogatori delle vittime, assistite dall’avvocato Tommaso Tamburino. La richiesta di rinvio a giudizio è stata firmata dal procuratore Carmelo Zuccaro, dall’aggiunto Marisa Scavo e dal sostituto Agata Consoli.


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