Cento assemblee cittadine per selezionare i propri candidati in vista delle elezioni politiche nazionali previste per la fine di febbraio. Ogni formazione politica selezionerà i propri candidati. Per poi raccogliere insieme le firme per partecipare alle elezioni.
100 assemblee cittadine per vincere le elezioni politiche
Cento assemblee cittadine per selezionare i propri candidati in vista delle elezioni politiche nazionali previste per la fine di febbraio. Ogni formazione politica selezionerà i propri candidati. Per poi raccogliere insieme le firme per partecipare alle elezioni.
A lanciare la proposta, sulle colone de Il fatto quotidiano è Tommaso Lima,psichiatra, coordinatore provinciale di Palermo del Megafono, il Movimento politico del presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. (nella foto a destra, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, con Tpmmaso Lima)
In un articolo a firma di Donato Di Donna, Tommaso Lima propone ad altri movimenti extraparlamentari, ma che hanno manifestato lintenzione di concorrere alle politiche come “Fermare il declino”, guidato da Oscar Giannino, di dar vita nei prossimi giorni a 100 assemblee cittadine per selezionare i propri candidati, ciascuna formazione i suoi, ovviamente, per poi raccogliere invece insieme le firme necessarie, creando opportune economie di scala nel reperimento di certificatori, organizzatori e volontari. (sotto, a destra, Oscar Giannino, leader di “fermare il declino”: foto tratta da loschermo.it)
Quella della raccolta di migliaia di firme per collegio, da cui i partiti presenti in Parlamento sono esentati – si legge su Il fatto quotidiano – rappresenta infatti uno degli ostacoli più odiosi, aggravato dai tempi stretti di questa strana crisi extraparlamentare. Ciascun simpatizzante sottoscriverà, ovviamente, solo e solamente per il proprio simbolo e lista, ma da da pensare che ci siano oggigiorno partiti che non superino le soglie di sbarramento, come testimoniano i sondaggi, eppure ricevano da sondaggiopoli questultima chance.
Nellarticolo si ricorda che la politica italiana si può cambiare. E si cita il caso del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo che, facendo appello alla partecipazione dei cittadini, attraverso modalità comunque innovative nella concezione ideale oltre che nella tecnologia, in pochi mesi è passato dalle comunali di Palermo del maggio scorso, in cui ha sfiorato lodiosa soglia di sbarramento del 5% della legge elettorale siciliana, a divenire alle regionali di ottobre il maggior partito dellAssemblea regionale siciliana con ben 15 deputati.
Si legge ancora nellarticolo: Se non ti occupi della politica, sarà la politica ad occuparsi di te ripeteva Grillo nelle piazze durante il suo tour siciliano, richiamando quanto affermava Platone ne La Repubblica: Chi non partecipa alla gestione dello stato corre il rischio di essere governato dalle persone peggiori.
A questo punto Di Donna, il già ricordato estensore dellarticolo pubblicato su Il fatto quotidiano, riassume quello che è avvenuto, o meglio, che non è avvenuto – di positivo – in questi anni nella politica del nostro Paese: I partiti presenti in Parlamento, tutti – scrive Di Donna – non hanno cambiato in questi anni la legge elettorale, benevolmente definita Porcellum, mentre il Pd, forte dei sondaggi e della recente prova organizzativa delle primarie di coalizione, celebrate grazie agli ingenti mezzi messi a disposizione dai contribuenti, ha annunciato di voler procedere a fine mese a delle primarie, giusto per rifarsi il trucco prima delle elezioni.
Quindi lappello al nuovo presidente della Regione siciliana: Cosa farà ora il presidente Crocetta che dalle prime mosse di governo ha certamente dimostrato coraggio e indipendenza dai partiti che pure lo sostengono? Un po di sana pazzia ci vuole per vincere quella resistenza al cambiamento che ci attanaglia, se poi è uno psichiatra a fomentarla, siamo ancora più fiduciosi e speranzosi, visto che si tratta pur sempre delle forme della democrazia che diventano sostanza.