Politiche, Paolo Gentiloni annulla la visita ad Acireale «Poco tempo». Ma pesano ombre su voti a D’Agostino

«Guardi, non so più se il premier verrà. Il Pd non ha confermato la sala, magari hanno trovato un altro posto». Nelle parole di uno dei dipendenti del cine-teatro Margherita di Acireale c’è ancora incertezza. In realtà, però, l’incontro con Paolo Gentiloni non si farà più. Per le fasi finali della campagna elettorale, infatti, il presidente del consiglio andrà soltanto a Misterbianco dove giovedì dovrebbe partecipare a un incontro all’auditorium Nelson Mandela con il deputato regionale Luca Sammartino, candidato alle Politiche di domenica prossima nel locale collegio uninominale. In un primo tempo l’arrivo in Sicilia sembrava dovere prevedere un passaggio ufficiale anche da Acireale. «Da due settimane fa circolava questa voce, sembrava una cosa sicura, poi negli ultimi giorni non si è più saputo nulla», ammetteva ieri uno degli esponenti dem locali. L’arrivo di Gentiloni, d’altronde, era anche prevedibile considerato che il presidente del consiglio in Sicilia è candidato capolista proprio nel collegio acese. L’occasione sarebbe tornata peraltro utile anche per sponsorizzare la candidatura di Nicola D’Agostino, atteso dalla dura sfida dell’uninominale con Basilio Catanoso, deputato nazionale uscente di Forza Italia e anche lui ras delle preferenze nell’Acese. 

A fare saltare i piani però pare essere stata l’inchiesta Sibilla, che venerdì scorso ha portato all’arresto, tra gli altri, del sindaco Roberto Barbagallo, accusato di avere fatto intimidire due ambulanti con l’obiettivo di procurare voti proprio a D’Agostino. Barbagallo, ieri mattina, si è dimesso dalla carica di primo cittadino con un gesto che i suoi legali hanno definito di «sensibilità istituzionale» e che presto potrebbe fargli ottenere l’uscita dal carcere di piazza Lanza. La mossa, però, difficilmente servirà a diradare le nubi addensatesi negli ultimi giorni attorno alla figura di D’Agostino, che, pur non essendo indagato, inevitabilmente è finito al centro dell’attenzione mediatica. Al punto che, in un primo tempo, sembrava che l’esponente di Sicilia Futura potesse ritirarsi dalla campagna elettorale. Ipotesi poi archiviata dal diretto interessato, con una nota in cui ha annunciato la volontà di andare avanti anche per dimostrare alla cittadinanza di essere «persone per bene»

Per la volata finale, tuttavia, D’Agostino dovrà fare a meno di Gentiloni. Dopo i buoni uffici di Matteo Renzi, che pare essere stato tra i principali fautori della candidatura dell’ex politico dell’Mpa, la presenza del premier uscente avrebbe rappresentato una seconda opportunità per legittimare la propria presenza nella squadra dem, dopo anni in cui tale prospettiva è stata osteggiata. Al punto che nell’estate 2014, pochi mesi dopo la vittoria di Barbagallo, l’area dagostiniana aveva lanciato l’idea dell’apertura di un secondo circolo Pd in città. Frizioni ormai alle spalle, con il tesseramento dei fedelissimi nel partito cittadino, ma che non è escluso possano tornare a farsi sentire. A partire dal giorno dopo il voto nazionale quando ad Acireale si inizierà a parlerà di elezioni comunali, che potrebbero svolgersi già questa primavera

Fino ad allora, però, l’obiettivo è quello di mantenere la calma. Per quanto possibile, visto che il momento è di certo particolare. «È stato D’Agostino ad annullare tutti gli incontri di questi giorni, compreso quello con Gentiloni», si ripete dalle parti di piazza Europa, dove ha sede il comitato elettorale del deputato. La tesi, però, non è condivisa da tutti. E così mentre ieri sera il sindaco di Catania, Enzo Bianco, ha annunciato la propria presenza all’incontro descritto come «una manifestazione elettorale con i candidati del Pd alle prossime elezioni politiche», c’è chi già in mattinata non girava attorno ai motivi riguardanti al cambio di programma. «Ad Acireale non va di sicuro, per via dell’arresto del sindaco e di quello che hanno scritto i magistrati», assicurava un esponente democratico di rango regionale. Parole che rimandano alle polemiche che hanno accompagnato la formazione delle liste, ma che, come prevedibile, non trovano commenti nell’entourage di Gentiloni. «Il presidente andrà solo a Misterbianco per motivi di tempo e di agenda», chiosano. 


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