Disabili e precari, lettera aperta di Crocetta a Baccei «Si trovino i fondi e governo chiarisca su assunzioni»

Parlare alla nuora, per farsi sentire dalla suocera. Le tensioni all’interno della maggioranza e nella giunta regionale non si riescono a lavare in casa, come i proverbiali panni sporchi. Così ecco il primo inquilino di palazzo d’Orleans, Rosario Crocetta, prendere carta e penna e scrivere due lettere aperte all’assessore all’Economia Alessandro Baccei. Naturalmente inviandole urbi et orbi a tutte le redazioni.

Che l’ultimo bilancio della legislatura fosse una coperta troppo corta nell’anno della campagna elettorale, era evidente a tutti. Ma che il presidente – lo stesso che ieri è stato costretto a scusarsi pubblicamente con Gianpiero D’Alia per tenere insieme la maggioranza – dovesse arrivare alla lettera aperta per cercare un’interlocuzione col suo assessore per trovare i soldi per i disabili e fare chiarezza sulla stabilizzazione dei precari, è il sintomo più evidente di come l’equilibrio di governo sia ogni giorno più instabile.

Rispetto ai fondi necessari per garantire l’assistenza ai disabili gravissimi, Crocetta attacca: «Avevo stimato – si legge nella missiva indirizzata a Baccei – in non meno di 36milioni di euro la cifra necessaria. Ovviamente per trovare tali risorse occorre un’analisi dettagliata del bilancio. Ieri non avevamo tempo e ho accettato pertanto una prima ridotta somma di 16 milioni di euro. Ma dal momento che l’Aula è stata rinviata a martedì prossimo, ritengo che abbiamo tutto il tempo per modificare l’emendamento riportando la somma da stanziare a non meno di 36milioni di euro». La lettera aperta si chiude con un lapidario «attendo gli atti consequenziali». Insomma, una vera e propria guerra fredda.

Ma c’è di più: anche sulla stabilizzazione dei precari Crocetta scrive a Baccei, questa volta inoltrando il messaggio per conoscenza anche al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, al sottosegretario Gianclaudio Bressa e al ministro per gli Affari regionali Enrico Costa.

«L’altro ieri – scrive Crocetta a Baccei, anche se il vero destinatario questa volta sembra essere Davide Faraone – mi hai telefonato da Roma per dirmi che il governo non avrebbe impugnato la norma regionale sui precari e che occorreva, prima di procedere alla stabilizzazione, attendere il completamento dell’iter normativo nazionale. In una nota di ieri, il sottosegretario Faraone afferma “il governo non impugna la norma regionale sul precariato, adesso la Regione proceda a stabilizzare immediatamente i precari”. A parte la ovvia considerazione – sottolinea Crocetta – che il governo non ci abbia fatto un favore nel non impugnare una norma, come sembrerebbe ipotizzare il sottosegretario anche perché, in tal caso, potremmo sospettare che le impugnative del passato siano state determinate, non da scelte tecniche oggettive, ma da scelte politiche, cosa che mi rifiuto di pensare».

Poco dopo l’affondo diretto contro Faraone. «Hai ragione quando l’altro ieri mi hai comunicato che il sottosegretario Bressa poneva la necessità di attendere per la stabilizzazione del precariato il completamento dell’iter normativo – chiede Crocetta rivolgendosi a Baccei – oppure ha ragione Faraone affermando che si può immediatamente procedere alle assunzioni? Trovo singolare che il sottosegretario competente, Bressa, affermi una cosa e che il sottosegretario alla Salute, che non ha alcuna competenza in merito, affermi esattamente il contrario. Ritengo necessario che tu dica ai siciliani come stanno le cose». Infine la richiesta esplicita di un chiarimento: «Capisco che siamo nella terra di Pirandello, ma non può essere assolutamente accettabile che le istituzioni abbiano diverse verità», conclude il governatore.


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