Vertice Pd, dopo le tensioni un nulla di fatto Ora la direzione per decidere sul candidato

Amministrative, dinamiche interne al partito, scontro sulla candidatura alla presidenza della regione. Tutto rinviato alla direzione regionale del partito che il segretario regionale Fausto Raciti si è impegnato a convocare a stretto giro. Si è chiusa così, la partita politica giocata ieri sera al gruppo Pd all’Ars, dove i deputati hanno incontrato il governatore Rosario Crocetta e, appunto, Raciti.

Ciò di cui si è discusso è stato invece il maxiemendamento di riscrittura del Bilancio presentato dal governo, dopo un acceso scontro tra il deputato dem Mario Alloro e il governatore. Secondo Alloro, «la finanziaria non è uno strumento che può prescindere dalla politica e dalla visione che una maggioranza ha sui tanti problemi e le tante criticità che la Sicilia oggi vive». Per il deputato il maxiemendamento governativo «non preventivamente concordato con il gruppo parlamentare», porrebbe «una serie di interrogativi a cui è urgente dare risposte riannodando le file di un ragionamento che non prescinda dalla politica e senza il quale ognuno potrebbe sentirsi libero da indicazioni di partito».

In soldoni, senza un accordo chiaro secondo Alloro non si potrebbe andare avanti: «Leggo che il presidente Crocetta ha presentato in questi giorni un suo autonomo soggetto politico e che dichiara di voler dare con la manovra finanziaria le risposte che i siciliani aspettano e che i deputati Pd troppo impegnati a fare marchette non avrebbero dato». Ed ecco il motivo per cui l’esponente dem ha chiesto al segretario la convocazione di una direzione regionale nella quale sciogliere i nodi politici interni al partito, rispetto ai quali non è certamente la sede dell’Assemblea il luogo per aprire il confronto. 

Un momento in cui «capire innanzitutto se Crocetta è il candidato del Partito Democratico, a dispetto dei sondaggi nazionali che lo danno ultimo nel gradimento tra i Presidenti della Regione, e delle dichiarazioni di autorevoli dirigenti del partito che hanno sostenuto la necessità delle primarie per la scelta del candidato alla presidenza». Nel corso del vertice si è anche parlato di elezioni amministrative: secondo indiscrezioni la data per la convocazione dei seggi elettorali potrebbe oscillare tra il 28 e 29 maggio (in molti sollevano dubbi rispetto al fatto che nei due giorni precedenti si svolgerà il G7 a Taormina) e la più verosimile due giorni del 4 e 5 giugno (in quel caso invece la chiusura della campagna elettorale coinciderebbe con la festa della Repubblica e col ponte lungo del 2 giugno).


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