Neve, allevatori lanciano allarme per animali bloccati «Moriranno di fame e di freddo, danni non calcolabili»

A pagare il prezzo più alto, in seguito all’ondata di gelo che nei giorni scorsi si è abbattuta in quasi tutta la Sicilia, sono i Comuni dell’entroterra. Diversi paesi sono rimasti isolati dopo che la neve ha reso inaccessibili le strade provinciali. Sui Nebrodi la situazione è a tratti drammatica: a Troina è dovuto intervenire l’esercito per dare assistenza alla popolazione.

Il grido d’allarme arriva però dagli allevatori le cui attività agricole rischiano il collasso. Una ventina di aziende, collocate lungo la Provinciale 167 che collega Cesarò al lago Ancipa, sono attualmente isolate e da alcuni giorni gli animali non ricevono cibo né acqua. «Le nostre mandrie – spiega il portavoce degli allevatori Massimo Fabio – sono intrappolate dalla neve. Non possiamo quantificare i danni, ma sicuramente gli animali morti o che moriranno di freddo e fame saranno parecchi».

Alle criticità meteo, peraltro previste dagli esperti con abbondante anticipo, si aggiunge il solito rimpallo di competenze che vede coinvolte le istituzioni. «Abbiamo chiamato diverse volte la prefettura di Messina – racconta Fabio – ma le nostre richieste sono state dirottate al Comune di Cesarò il quale ha a disposizione un gatto delle nevi che sarebbe potuto servire per portare viveri agli animali, ma il mezzo è guasto. Prive di riscontro anche le chiamate alla protezione civile». 

L’allevatore fa poi riferimento alla possibilità di usare gli elicotteri per distribuire i foraggio. Operazione eseguita dai vigili del fuoco per soccorrere 80 bovini nei pressi di Troina, ma non sufficiente a dare il contributo necessario. «Finora gli unici a volteggiare sono i corvi in attesa di nutrirsi delle carcasse. A darci assistenza in questi giorni sono stati solo i dipendenti della ex Provincia addetti allo spazzaneve. È vergognoso – attacca Fabio – che nel 2017 non si sia in grado di fronteggiare adeguatamente una emergenza del genere». Preoccupano, inoltre, le condizioni della stessa strada provinciale 167. «È un’arteria pericolosa che non riceve adeguata manutenzione da oltre 40 anni. Abbiamo fatto un esposto alla Procura di Catania, ma finora nessuno è intervenuto. Per rimuovere una frana sono serviti ben quattro anni».

E durante l’emergenza c’è chi specula. Secondo Coldiretti Sicilia nei giorni scorsi il prezzo del foraggio è aumentato considerevolmente. «In tempi normali una balla di fieno – spiega l’organizzazione – costa due euro, ora si è arrivati anche a sei euro». In crisi anche le coltivazioni, con Coldiretti che parla di danni quantificabili in diversi milioni di euro. «Nel Catanese e nella campagne di Gela molti ettari di ortaggi sono stati distrutti dal gelo così come nella fascia ionica del Messinese. Nell’Agrigentino, in tutta la fascia di Canicattì dove si produce uva da tavola, serre e tendoni sono stati abbattuti. Anche gli agrumi gelati mettono a rischio le aziende agricole della zona etnea». A tal proposito, a Niscemi, nel Nisseno, l’amministrazione comunale ha dichiarato lo stato di emergenza in seguito ai danni subite dalle coltivazioni di carciofi.


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