Augusta, Cozzo nega la telefonata con Gemelli «Fango, non ho mai parlato di Lucia Borsellino»

«La Borsellino andrebbe eliminata? Mai sentita questa frase». A smentire i contenuti dell’intercettazione finita all’interno dell’inchiesta della procura di Potenza, sul presunto sistema di potere che ruota attorno al petrolio lucano e alla figura dell’imprenditore Gianluca Gemelli, è il commissario dell’Autorità portuale di Augusta, Alberto Cozzo. Ovvero la persona con cui Gemelli avrebbe commentato al telefono l’interrogazione parlamentare del vicepresidente della commissione Antimafia, Claudio Fava, nella quale si chiedevano al ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, chiarimenti su lavori realizzati nel porto siracusano. 

Stando alle carte dei magistrati, Gemelli, che a Siracusa è presidente della Camera di commercio, avrebbe spinto verso la riconferma di Cozzo con l’obiettivo di ottenere vantaggi per le proprie attività. Un modus operandi che avrebbe contraddistinto Gemelli anche nel rapporto con l’ex compagna Federica Guidi, la ministra per lo Sviluppo economico del governo Renzi, che si è dimessa all’indomani dello scandalo. 

Tra le frasi intercettate dagli inquirenti ce ne sarebbe anche una in cui Gemelli, parlando con Cozzo, attaccherebbe pesantemente «tutti questi dell’antimafia», gente che, a suo dire, «andrebbe eliminata». Compresa Lucia Borsellino, l’ex assessora regionale alla Sanità che sarebbe stata il soggetto di una conversazione telefonica tra il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e il medico di fiducia Matteo Tutino. Intercettazione la cui esistenza è stata smentita dalla procura di Palermo e che ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio per due giornalisti del settimanale L’Espresso. È proprio a questa vicenda che Cozzo fa riferimento quando gli si chiede della telefonata con Gemelli: «Quella frase non ricordo di averla mai sentita – fa sapere a MeridioNews tramite il legale Dario Pastore -. Si tratta di concetti che non hanno nulla a che vedere con i miei principi e a cui mi sono sempre opposto con la mia attività quotidiana».

Cozzo non nega di aver parlato più volte con Gemelli, ma questo per vicende legate alla prossima nomina del presidente dell’Autorità portuale di Augusta. Scelta che, essendo di natura politica, necessita anche di essere caldeggiata: «A proporre al ministero i nomi dei papabili sono i Comuni di Melilli, Priolo e Augusta – continua – ma anche l’ex Provincia e la Camera di commercio. Quindi avere a che fare con Gemelli è stata una cosa naturale». Nulla però a che vedere, secondo Cozzo, con lo scambio di favori: «Durante l’esperienza da commissario – prosegue l’avvocato Pastore – Cozzo non ha mai avuto rapporti professionali con l’impresa di Gemelli. Nessuna gara, nessun affidamento. L’attività alla guida dell’Autorità portuale è stata trasparente e può essere benissimo rintracciata sul sito dell’ente. E questo – aggiunge – nonostante diversi politici abbiano pressato per avere nuove assunzioni, senza trovare in Cozzo alcuna risposta». E a proposito dei lavori citati da Fava sarebbero «antecedenti alla nomina a commissario».

Cozzo smentisce poi di aver saputo – come denunciato dal parlamentare ieri a MeridioNews – dell’interrogazione grazie a corsie preferenziali provenienti dal ministero. «Lo avrà fatto in buona fede ma ha detto una cosa falsa – commenta il legale -. Cozzo seppe di quella interrogazione perché una giornalista del Giornale di Sicilia lo contattò per chiedergli un parere. A riprova di come quel documento fosse tutt’altro che segreto». Un’ultima battuta, infine, sulle parole di Delrio, che ieri ha dichiarato di non aver mai ritenuto Cozzo «così bravo»: «Fa strano che il ministro oggi dica questo mentre un anno fa – replica – in più di un’intervista ne sottolineò le qualità. Cui prodest questo fango?», conclude Cozzo tramite il legale.


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