A luglio a un passo dalla fine, oggi nuove alleanze Ncd nel governo Crocetta? Castiglione: «Sì a riforme»

Meno di due mesi fa il governo Crocetta sembrava prossimo alla fine per via della pubblicazione della presunta intercettazione choc tra il presidente della Regione e il medico Matteo Tutino. Oggi si discute di allargare la maggioranza al Nuovo centro destra, dando alla giunta un profilo definitivamente politico e una solida stampella per il futuro. Il leader del Ncd, Giuseppe Castiglione – sottosegretario del governo Renzi e indagato dalla procura di Catania per le vicende legate al Cara di Mineo – al momento dice no a un ingresso del suo partito nel governo, «perché mancano presupposti e garanzie», ma guarda già oltre, a un accordo sulle riforme immediate e a un «patto istituzionale» per presentarsi insieme alle prossime elezioni amministrative. Un inizio di collaborazione per far digerire meglio alla base l’idea di un futuro matrimonio. Intanto primo banco di prova sarà il rinnovo delle commissioni parlamentari all’Assemblea siciliana. La prima seduta al rientro delle ferie è stata subito rinviata per mancanza di deputati. 

Il Nuovo centro destra finora è stato all’opposizione del governo regionale, sostenuto dal Pd, dall’Udc e dai partiti minori Pdr, Sicilia democratica e Megafono. A differenza di quanto accade a Roma dove i democratici e gli alfaniani governano insieme. Intanto i due partiti centristi – Udc e Ncd – devono trovare l’intesa per la creazione di un’unica area popolare. «L’alleanza con l’Udc deve avere un respiro nazionale – spiega Castiglione – non possiamo certo creare un partito siciliano, non avrebbe alcun senso».

A spingere per l’alleanza con Ncd sono soprattutto gli esponenti del Pd dell’ala cuperliana. Mentre i renziani a fine mese, con Davide Faraone e Lorenzo Guerini, terranno a battesimo la nuova federazione centrista, tra Sicilia Democratica e Pdr, partito dell’ex ministro Totò Cardinale. Infine c’è Crocetta che da tempo vorrebbe nominare l’avvocato catanese Antonio Fiumefreddo assessore alle Attività produttive, delega che lo stesso presidente detiene dopo le dimissioni di Linda Vancheri. Una designazione che non piace al Pd. Crocetta vorrebbe stringere i tempi e sarebbe disposto pure a un nuovo rimpasto in giunta, formando un governo politico con dentro anche Ncd. 


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