Al via Ypsigrock, tre giorni di musica indie «Alta qualità, esperienza unica per le Madonie»

Anche questa estate il festival di musica indipendente Ypsigrock sveglia le Madonie a suon di musica. Sul palco del castello medievale dei Ventimiglia si alternano per tre giorni artisti italiani e stranieri di fama internazionale e di altissimo livello, che scelgono di fare un passaggio in Sicilia durante i loro tour europei. Questa è la 18esima edizione di un festival che nasceva nel 1997 con l’esibizione di band siciliane e che si è conclusa con il concerto dei milanesi La Crus. Con il passare degli anni Il Comune madonita ha ospitato e ospita artisti provenienti da ogni parte del mondo e che stanno contribuendo alla storia della musica indipendente come Kurt Vile, Belle and Sebastian, Moderat, Anna Calvi, Sun Kil Moon, Primal Scream e Alt-J

«Una manifestazione d’eccellenza ha il suo impatto sul territorio – spiega il direttore artistico Gianfranco Raimondo a MeridioNews – Per le comunità delle Madonie è un’esperienza unica e speciale. Godono di un evento che è tra i principali in Italia (miglior festival italiano agli On Stage Awards 2015) e attraverso il quale possono mostrare la bellezza del territorio ad un pubblico che difficilmente sarebbe arrivato a visitarlo. I residenti di Castelbuono hanno un feedback positivo, sono dei fruitori a loro volta e l’economia viene incrementata: i benefici non arrivano esclusivamente agli operatori turistici in quanto le professionalità chiamate a lavorare al festival sono di qui, dalla logistica alla tecnica. L’organizzazione è totalmente madonita, siamo legati alla territorialità e all’amicizia».

Ypsigrock trova il suo punto di forza nel coinvolgimento di artisti noti nel panorama della musica indie rock ma anche nel sostenere l’iniziativa delle band emergenti che vogliono farsi strada da indipendenti. Attraverso il concorso Avanti il Prossimo, l’associazione culturale ideatrice di Ypsigrock, la Glenn Gould, riserva uno spazio sul palco del festival ai giovani. «La qualità artistica del festival è in linea con i competitors europei. – afferma Raimondo – Abbiamo un’idea abbastanza chiara del prodotto che vogliamo offrire al pubblico e dei rischi economici che sono stati altissimi sin dall’inizio. Oggi gli investimenti personali restano spropositati rispetto a quanto poi ne guadagniamo, ma sul piano della passione riceviamo tanto. A fronte di un grosso investimento sia umano che economico abituiamo la gente ad un prodotto alto, zero compromessi al ribasso». 

Parlando dell’aiuto che ricevono dagli enti pubblici, sottolinea: «La pubblica amministrazione negli anni si è affezionata all’idea di un evento del genere, purtroppo però nel dare servizi soffre di efficacia. Questo è un problema che si riscontra in ogni ambito, c’è un gap che sembra impossibile riempire. Parlando anche più in generale sul piano nazionale, spesso l’istituzione non è all’altezza delle esigenze del privato, che viene delegato a portare a completamento le cose».

A contorno del festival quest’anno il Museo Civico di Castelbuono ospita le due mostre d’arte contemporanea As Unreal as Everything Else di Seb PataneGrand Hotel et des Palmes di Luca Trevisani, che non resteranno solo dentro al castello ma che faranno parte del festival: le produzioni video dei due artisti verranno proiettate sulla facciata del castello durante i concerti in una commistione tra musica elettronica e esperienza visiva unica.


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