Le strutture hanno morso il freno per mesi e adesso non intendono perdere neanche un giorno in più, nonostante la presenza turistica ridotta all'osso, per riaprire i battenti. Un'occasione, magari, per riscoprire siti e tesori della città. Samonà: «Investiremo ancora fondi e mezzi»
Zona gialla, riaprono luoghi di cultura, musei e teatri Dal Massimo al Salinas: «Saremo più competitivi»
Non è la prima volta che la Sicilia torna in zona gialla, ma questa è di sicuro la più importante. Almeno per quello che viene percepito a Palermo, che dopo le polemiche e l’inchiesta sulla mancata zona rossa ha vissuto sulla propria pelle due settimane del massimo provvedimento restrittivo, affiancate dalle ulteriori restrizioni sindacali, come il divieto di stazionamento in buona parte del centro e oltre, il divieto di ingresso nelle spiagge, mentre il contatore dei contagi sembrava non voler scendere. E invece ci presentiamo alla zona gialla con il dato più basso da metà febbraio a questa parte e con una flebile speranza che stavolta possa essere quella buona. E con uno sforzo nelle vaccinazioni che giusto oggi subirà un’ulteriore accelerazione, con l’apertura delle somministrazioni anche agli over 40.
E dopo il teatro Biondo, che ha anticipato l’annuncio di una nutrita stagione estiva, ci pensa sua maestà il teatro Massimo a fare da apripista per le riaperture a sfondo culturale. Il teatro di piazza Giuseppe Verdi aprirà i battenti subito, senza perdere nemmeno un giorno di più, con le visite guidate. Vero che la presenza di turisti in città è ridotta all’osso, ma da qualche parte bisogna pur ripartire. Da sabato 22 maggio invece torneranno gli spettacoli dal vivo con la messa in scena di Lucia di Lammermoor di Donizetti, con l’orchestra diretta da Roberto Abbado che avrà il suo debutto in un contesto semiscenico alle 18.30, mentre sarà assicurata anche la prova generale – giovedì 20 – alla quale potranno assistere gli under 35.
Insieme al Massimo, da oggi, aprono anche tutte le strutture museali e culturali di pertinenza regionale, non solo in città, dove spiccano tra i nomi dei luoghi da riscoprire fin da subito, magari approfittando del minore afflusso turistico, quelli di palazzo Abatellis, della Gam, del castello della Zisa, dell’oratorio dei Bianchi e di molte altre strutture. Ma sarà anche l’occasione per scoprire meraviglie meno note, anche in provincia, come il museo regionale di Terrasini o il Pirro Marconi di Termini Imerese e l’area archeologica di Himera. Tutti luoghi per cui sarà necessaria la prenotazione sull’apposito portale dedicato, per evitare problemi di assembramento e riuscire meglio a gestire i flussi di gente.
«Abbiamo lavorato tanto per restituire ai visitatori luoghi della cultura rinnovati e servizi migliorati – dice l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà – Stiamo ancora lavorando per rendere i siti della Sicilia ancora più attrattivi. È un processo sul quale da il governo regionale sta impegnando risorse e mezzi, a conclusione del quale la complessiva situazione dei luoghi della cultura potrà migliorare in modo evidente. Un lavoro che ha visto impegnati, in un processo costante, i direttori dei Parchi archeologici e dei Musei e I soprintendenti della Sicilia. A tutti loro il mio ringraziamento perché, con il loro lavoro e l’impegno di tutto il personale, stanno rendendo possibile una rivoluzione che porterà i nostri siti a essere moderni e competitivi».