Zona Franca Urbana e Emendamento Lampedusa, milioni a catinelle per le Pelagie

MILIONI DI EURO A PIOGGIA PER LAMPEDUSA E LINOSA. ZONA FRANCA URBANA E RIQUALIFICAZIONE DELL’ISOLA A DISPOSIZIONE DELLE PELAGIE. PARTE L’ERA NICOLINI, MA CON L’APPOGGIO DI LETTA E CROCETTA.

di Mauro Seminara

Lampedusa attende i consulenti della Regione Sicilia per la formazione delle imprese sull’accesso alla Zona Franca Urbana. La battaglia però è stata vinta. Dopo appena tre anni dalla promessa del Cavaliere decaduto, quando tra campi da golf e casinò aveva promesso a Lampedusa, in risarcimento per lo scempio che quel governo causò sull’isola nel 2011, anche una Zona Franca in stile Livigno, cioè extraurbana, l’amministrazione comunale è riuscita a strappare un compromesso con la Zona Franca Urbana. Finanziamenti a pioggia quindi per il Comune di Lampedusa e Linosa che ottiene ben 7 milioni di euro a copertura della zona franca, oltre ai 20 milioni che il Governo Letta ha inserito nella legge di stabilità con l’Emendamento Lampedusa. I primi, i sette milioni stanziati dalla Regione Sicilia e fortemente voluti da Rosario Crocetta, copriranno i tredici anni di agevolazione fiscale previsti dalla ZFU. I primi sei anno a fisco zero e i successivi sette con progressione scalare. Ne beneficeranno, con la riserva del 30% sul capitale a copertura, le imprese isolane che rientrano nell’imprenditoria femminile, del settore turistico, edile, manufatturiero e artigiano. A breve i termini per la presentazione delle istanze che, come da accordo concluso tra il Sindaco Giusi Nicolini e l’Assessore regionale Linda Vancheri, vedranno prima la formazione delle imprese sulla modalità di richiesta e sui vantaggi economici. A questo slancio di competitività concesso all’imprenditoria isolana si aggiungono i dieci milioni di euro per il 2014 e i cinque milioni per il biennio 2015-2016 che il Comune avrà a disposizione per “riqualificare” interamente le isole.

Questi, a differenza dei 26 milioni stanziati con Dpcm del 2011 attraverso il Ministero gestito al tempo da Stefania Prestigiacomo, sempre in risarcimento per i danni di immagine che la famosa “collina della vergogna e dintorni”
aveva causato a Lampedusa, sono stati affidati direttamente alla gestione del Sindaco Giusi Nicolini. Nel precedente caso era stato nominato un soggetto attuatore terzo per conto della Regione Sicilia: Marco Lupo. I fondi stanziati nel 2011 dovevano essere impiegati per una serie di opere ben precise. La riqualificazione estetica del centro abitato con arredo urbano annesso, che non si è ancora visto. La realizzazione delle strade e il recupero di quelle esistenti, ma da fine ottobre ancora si è visto solo occasionalmente qualche operaio e i lavori dovrebbero concludersi entro fine febbraio. Il depuratore per le acque reflue, fuori uso da anni, che attende ancora di sapere quando tornerà in funzione. A disposizione del recupero di quest’ultimo c’era anche una quota di partecipazione promessa dall’Enac nel 2010, data in cui era stato inaugurato il nuovo aeroporto. Rumors, in quel di Palermo, vorrebbero comunque una parte sensibile dei 26 milioncini già spesi in progettazione. Probabilmente più che legittimo l’entusiasmo del Sindaco per i contributi, tangibili, che è riuscita ad ottenere. Tra ringraziamenti al Governo Letta e al Governatore Crocetta il primo cittadino delle Pelagie porta a casa un gran bel gruzzolo con cui poter finalmente risolvere parecchi atavici problemi. A restyling terminato, Lampedusa e Linosa potranno brillare e risultare più che appetibili nel panorama turistico e per i tour operator.


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