Youth Guarantee: tra Governo regionale e Ciapi a decidere sulla sorte di 1800 operatori è la dottoressa Corsello?

NON SI PLACANO LE POLEMICHE SUL PIANO DELLA ‘GARANZIA GIOVANI’, OVVERO SUL BANDO DI RECLUTAMENTO PER IL PROGETTO YOUTH GUARANTEE. RESPONSABILITA’ CHE SI RIMBALZANO TRA GLI ATTORI COINVOLTI. IL RUOLO DEL DIRIGENTE GENERALE E QUELLO DEL PRESIDENTE DELL’ENTE DI FORMAZIONE REGIONALE, EGIDIO ORTISI

Dopo l’intervista rilasciata al nostro giornale e l’annuncio della conferenza stampa, per i prossimi giorni, Egidio Ortisi, presidente del CiaPi di Priolo, che di certo non è uno che lE manda a dire, accelera la ‘resa dei conti’ sulla vicenda del bando pubblico per il reclutamento delle professionalità necessarie ad avviare le azioni previste dal Piano della ‘Garanzia Giovani’. Bando che tanto clamore e polemiche ha innescato nel settore, infiammando la contrapposizione istituzionale Ciapi/Governo/Corsello oltre che con lavoratori e sindacati.

Il contenuto dell’Avviso pubblico non sarebbe stato concordato con governo, Amministrazione regionale e sindacati e non garantirebbe l’assunzione degli oltre 1800 operatori ex ‘Spartacus’. Almeno questo dicono i sindacati ed i lavoratori. E la dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale del dipartimento Formazione professionale e del dipartimento Lavoro (anche se ad interim) della Regione che dice?

Non possiamo non evidenziare i dubbi sul ruolo assunto in questa vicenda dalla dottoressa Anna Rosa Corsello. Ruolo chiave e centrale, quello svolto dal dirigente generale, che non a caso ha in mano anche le redini del dipartimento della Formazione professionale e la gestione delle risorse del Fondo sociale europeo, ricoprendo l’incarico di Autorità di gestione.

La dottoressa Corsello è un tecnico di settore, scelto dal Governo regionale per traghettare la fase di cambiamento e riorganizzazione delle politiche attive del lavoro in Sicilia. Lo sta facendo? I fatti raccontano un’altra verità: la Sicilia è in ritardo con l’entrata a regime del piano della ‘Garanzia Giovani’ e non ha sciolto il nodo del ricollocamento di oltre 1800; lavoratori nel frattempo licenziati lo scorso 22 aprile.

Si tratta dello stesso esperto, molto vicino, secondo taluni osservatori politici, al segretario generale della Regione siciliana, Patrizia Monterosso, che sarebbe stato scelto dall’esecutivo Crocetta per governare il processo riformatore del sistema formativo regionale, armonizzando le risorse comunitarie e nazionali con le leggi regionali in materia di tutela e garanzia dei livelli occupazionali.

A parere di taluni osservatori, invece, la dottoressa Corsello incarnerebbe il nuovo stereotipo di politico siciliano, tutto promesse, chiacchiere e nulla più.

A porci il dubbio, i soliti osservatori del settore che rimarcano come la scelta della dirigente generale di ‘estraniarsi’ dalla ‘querelle’ sul bando di reclutamento per la Youth Guarantee sia alla base del comportamento volto a far bruciare il cerino nelle mani di Egidio Ortisi, presidente del Ciapi.

Il dubbio nasce dall’atteggiamento della dirigente generale del dipartimento Lavoro, come dicevamo, che resterebbe asettica rispetto all’irrigidimento del Ciapi su alcuni aspetti legati all’Avviso pubblico.

Può un un ente della Regione, che riceve l’indirizzo politico, disattenderlo decidendo di fare altro, o peggio ancora attuarlo in maniera discrezionale?

A nostro avviso, la risposta è perentoria ed è ‘NO’. A meno che, ovviamente, le direttive dell’Amministrazione non cozzino con la legge. Su questo punto il presidente Ortisi dovrebbe spiegare tutto in conferenza stampa. Perché su questo punto ci sarà di certo chi gli chiederà ‘lumi’.

Un tecnico alla guida dell’ente di formazione della Regione siciliana così com’è nominato può essere revocato con lo ‘spoil system’? Sì. Allora, chi gioca con pupi e pupari?

Non è facile capire che ‘giochi’ sono in corso. Ciò che possiamo dedurre, da questo ragionamento, è che uno dei responsabili dell’andazzo che ha portato dopo oltre tre mesi allo stallo sull’avvio della ‘Youth Guarantee’ è la dirigente generale, dottoressa Corsello.

E’ la dottoressa Corsello che impartisce ordini all’ente di formazione della Regione. Ordini che vengono, tuttavia, puntualmente disattesi. Siamo sicuri che è per volontà di Ortisi? Oppure chi impartisce gli ordini lo fa sapendo che non potranno essere attuati, lasciando così nelle mani del Ciapi la responsabilità del fallimento dell’intera operazione?

I fatti narrano che senza programmazione e senza continuità nell’erogazione delle politiche attive del lavoro in Sicilia, la responsabilità è anche della dottoressa Corsello, che ha garantito risorse e tutela occupazionale agli operatori e non è riuscita a mettere su il servizio che i posti di lavoro li avrebbe effettivamente creato.

La dottoressa Corsello sa bene che il piano della ‘Youth Guarantee’ prevede il pagamento a rimborso. Questo significa anche che le risorse dovrebbe impegnarle la Regione con il bilancio regionale. Ed ecco che ‘casca l’asino’.

La finanziaria regionale non è operativa, si stanno mettendo a posto i conti e non si sa quanto tempo occorrerà. Visto che il presupposto del Piano della ‘Garanzia Giovani’ è il funzionamento a rendicontazione del servizio con il successivo rimborso delle spese, perché il Governo regionale non ha già indicato le risorse regionali da anticipare per avviare le politiche attive del lavoro?

Se non è attivo il bilancio regionale da dove si prenderanno le risorse? E soprattutto, quando saranno disponibili?

Quelle previste dal Ciapi sono procedure troppo lunghe, su questo non vi è alcun dubbio. C’è da capire se le lungaggini procedurali siano farina del sacco di Ortisi e della dottoressa Luciana Rallo, direttore generale dell’ente di formazione regionale Ciapi, oppure conseguenza di precise disposizioni impartite dalla dottoressa Corsello, magari su input del governatore Rosario Crocetta? Perché allungare i tempi quando basterebbe dire che non ci sono i soldi e la manovra finanziaria non è ancora varata dall’Ars? È più facile, quindi, colpevolizzare Ortisi ed il Ciapi, magari sostituire i presidente, dilatando ulteriormente i tempi di avvio della ‘Youth Guarantee’? Alla fine quello che conta è non partire subito, perché senza soldi ‘non si canta la messa’.

Questo scenario, non lontano dalla realtà, spiegherebbe i tre mesi già trascorsi tra riunioni e ‘chiacchiere’ ed i trenta giorni indicati per la scadenza del bando per il reclutamento degli operatori. E come se non bastasse, altri trenta giorni per serviranno per presentare la documentazione richiesta ai fini dell’esame e per le eventuali contestazioni, trenta giorni per gli esami e ulteriori trenta giorni per la pubblicazione delle graduatorie. Un’eternità…

Alla fine, allora, quando si partirà? Forse nel mese di gennaio del 2015?

Nel bilancio regionale non è previsto alcun euro, così come nella manovra ter non sono state appostate risorse per la ‘Youth Guarantee’.

Ed allora la dottoressa Corsello, la dottoressa Patrizia Monterosso, l’assessore regionale al Lavoro, Giuseppe Bruno, e lo stesso presidente Crocetta, anziché tergiversare, che comincino pure a metterci i soldi nel capitolo della ‘Youth Guarantee’ ed avviare il servizio, senza indugi se questa è la volontà del’esecutivo regionale.

La dottoressa Corsello più volte ha citato di aver disponibili le economie rinvenute dagli avvisi 1 e 2 del 2010. Somme che virtualmente ci sono ma che prima di essere utilizzate vanno iscritte in bilancio come somme certe liquide ed esigibili. Il che significa che ad oggi non sarebbero disponibili per anticipare gli stipendi agli operatori reclutati attraverso il bando in attesa che alla prima rendicontazione il Governo nazionale sblocchi le risorse a rendiconto.

Torniamo al dubbio iniziale. Qual è la responsabilità del Ciapi e del suo presidente, Ortisi? Forse, l’indirizzo politico è quello di assumere i lavoratori anche senza risorse in bilancio?

L’idea che Ortisi faccia come meglio crede non ci affascina e la ragione sta proprio nella nomina politica del vertice del Ciapi di Priolo. Egidio Ortisi non ha vinto un concorso pubblico per guidare l’ente di formazione della Regione siciliana, ma è stato nominato, dapprima dal presidente Raffaele Lombardo e poi riconfermato dall’esecutivo Crocetta. Nomina che può essere revocata in qualsiasi momento. E anche se accadrà non significherà che gli oltre 1800 operatori ex ‘Spartacus’ inizieranno a lavorare. Anzi i tempi potrebbero allungarsi oltre i quattro mesi già indicati. Staremo a vedere.


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