Da dicembre l'ente di previdenza non eroga più il trattamento integrativo mensile - circa il 40 per cento della somma totale - ai lavoratori in cassa integrazione straordinaria della compagnia aerea etnea. «Eppure la prestazione ci spetta, è legata alla cassa che invece ci viene versata», commenta un'assistente di volo
Wind Jet, bloccati i versamenti Inps del Fondo volo Hostess: «Diritto negato e non sappiamo perché»
Non c’è pace per i lavoratori della Wind Jet, la compagnia aerea di Antonino Pulvirenti ferma dall’undici agosto 2012 e ammessa al concordato preventivo a dicembre 2013. Collocati in cassa integrazione straordinaria, dopo mesi di incertezze e speranze poi deluse, da dicembre non ricevono più dall’Inps il versamento integrativo agli ammortizzatori sociali previsto dal Fondo speciale trasporto aereo. Erogata con lo scopo di garantire che il trattamento complessivo sia pari all’80 per cento della retribuzione lorda percepita dal lavoratore, per hostess e steward la quota del fondo rappresenta il 40 per cento della somma spettante in seguito alla collocazione in Cigs. Per tecnici e piloti la percentuale è molto più alta.
I motivi del blocco dei versamenti non sono chiari. I lavoratori non hanno ricevuto alcuna comunicazione. «I soldi prima arrivavano circa dieci giorni dopo il versamento della quota relativa alla Cigs, dal 19 dicembre invece non li abbiamo più ricevuti», racconta la hostess Silvia Lo Re. «Gira voce – continua – che sia a causa di un contenzioso in corso tra l’Inps e l’azienda per un grosso debito che quest’ultima avrebbe nei confronti dell’ente, ma a noi non è dato sapere, anche se a pagare al momento siamo proprio noi». Eppure, il versamento del trattamento integrativo è strettamente legato al riconoscimento della quota relativa all’ammortizzatore sociale di base, che invece è regolarmente corrisposta dall’Inps. «Ci viene negato un diritto e non sappiamo neanche il perché, né quanto tempo dovremo aspettare», denuncia l’assistente di volo.
Data la mancanza di informazioni e il ritardo divenuto ormai insostenibile, Lo Re e molti suoi colleghi hanno deciso di inviare lunedì scorso, in contemporanea, una diffida indirizzata alla compagnia aerea e all’ente previdenziale. Denunciando «l’impossibilità di programmare una vita dignitosa, che possa fare affidamento su un diritto che dovrebbe essere acquisito e riconosciuto, in un contesto sociale in cui i diritti sono merce sempre più rara – si legge nel documento – È per questa ragione che non intendo sopportare ancora disagi immotivati e ingiustamente gravanti sulla mia sfera personale».
Stavolta la risposta dell’azienda del patron del Calcio Catania non si è fatta attendere: «Respingiamo la diffida, considerato che gli adempimenti della scrivente relativi all’erogazione dei pagamenti del Fondo speciale trasporto aereo sono sempre stati regolarmente effettuati in ottemperanza alle vigenti normative in materia», si dichiara nella lettera a firma di Stefano Rantuccio, legale rappresentante della compagnia, attribuendo quindi la responsabilità dei mancati versamenti all’Inps.
L’ente, interpellato da MeridioNews, fa sapere che nella struttura Inps di Roma, competente in materia di Fondo volo, «per quanto concerne la Wind Jet spa sono in corso approfondimenti istruttori finalizzati a verificare la possibilità di ammettere i lavoratori della medesima azienda alla fruizione dei trattamenti integrativi», spiega il responsabile della comunicazione dell’ente siciliano Camillo Scaduto. Ma alla domanda su cosa sia cambiato rispetto ai mesi scorsi non è ancora arrivata risposta.