Web media nel segno di “U”

Presentato ieri mattina al Coro di Notte del Monastero dei Benedettini, arriva anche a Catania il progetto Ustation che dà spazio, attira e raccoglie tutti i media universitari. Si tratta di una piattaforma comune nata per gli studenti italiani, un social network nel segno delle tre “C” per creare, caricare e condividere, lanciato lo scorso 20 maggio in occasione del Fru 2009 (festival delle radio universitarie).

“U-station nasce da un’idea di partecipazione, ovvero dall’esperienza che io e altri, come me coinvolti nel progetto, abbiamo fatto coi media universitari. Siamo partiti da Raduni (associazione delle radio universitarie) e abbiamo incontrato, quasi per caso, il gruppo Telecom”
, racconta Gianluca Reale, responsabile Umedia. “Siamo stati così catapultati  dentro Working Capital che ci ha offerto un’importante sponda televisiva per il progetto”, continua Reale.

Pensato come un social network, Ustation vuole dare la possibilità, a chi non dispone di un adeguato canale di diffusione, di poter realizzare, proporre e condividere produzioni sia audio e video che testuali.
“La struttura è molto semplice anche se stiamo lavorando ad una nuova relise che permetta all’utente di accedere ancora più facilmente ed in modo più immediato ai contenuti del sito”, spiega Reale. “Ogni utente iscritto, singolo o gruppo redazionale,  ha un proprio blog” , continua poi. I contenuti giudicati migliori verranno scelti per essere riproposti su Universication, trasmissione in onda su La7 già dal 20 settembre scorso, ogni domenica all’1:30 di notte. “Una seconda serata ma che sta avendo molto successo” , commenta Gianluca Reale a sottolineare l’importanza di un traguardo come il passaggio dalla rete alla televisione. Una trasmissione nel segno di “U” che apre una finestra sul mondo universitario e tutte le esperienze che lo caratterizzano. Dai magazine online alle web radio al più ambizioso progetto delle web tv, presenti per ora solo a Roma Tor Vergata e Torino.

Sul tour di presentazione in giro per l’Italia, “maggiore voglia di emergere e capacità propositiva l’ho notata nelle Università di provincia rispetto ai poli delle grandi città”; così Reale risponde alla domanda del professore Davide Bennato, docente di Comunicazione e New Media presso la facoltà di Lettere di Catania e moderatore dell’incontro. “A fare la differenza per progetti come Ustation è, inoltre, il supporto degli atenei”, spiega Reale. Poi ancora: “nonostante le difficoltà del momento, dovrebbero essere gli atenei a investire, in primis, sui media universitari garantendo gli spazi e i mezzi necessari”.

E mentre nel salone del Coro di Notte la presentazione volge al termine, giù al primo piano del Monastero un banchetto Ustation raccoglie già folle di studenti incuriositi. C’è chi fa la fila per chiedere informazioni, collezionare gadget colorati ed iscriversi al sito. L’appuntamento è ora per venerdì 16 con Ustation party ai Mercati Generali in occasione del dj set di Skin. Largo alla creatività universitaria quindi, nel segno di “U”.

Federica Motta

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