Il provvedimento sindacale che introduce il pagamento di un ticket per l'accesso a Vulcano non è stato accolto di buon grado da tutti. «Nessuna delle professioni interessate è stata ascoltata», lamenta a MeridioNews il vicepresidente di Federescursionismo
Vulcano, biglietto da 5 euro per scalare il cratere Guida: «Ordinanza dall’alto, serve tavolo tecnico»
Per scalare il cratere di Vulcano bisognerà pagare un biglietto di 5 euro. È quanto previsto da un’ordinanza sindacale, firmata lo scorso 19 marzo dal primo cittadino di Lipari Marco Giorgianni, che sarebbe dovuta entrare in vigore a partire dal primo maggio. «La situazione, al momento, sembra essere rimasta in stand-by, ma l’attuazione che dovrebbe partire da giugno – dice a MeridioNews Carmelo Nicoloso, vicepresidente di Federescursionismo Sicilia – anche se i tempi per presentare il regolamento sono oramai troppo ridotti». Una novità assoluta nella fruizione del vulcano dell’arcipelago delle Eolie – finora sempre stata libera – che non è stata accolta da tutti di buon grado.
«A fare delle rimostranze – continua Nicoloso – sono stati gli operatori del settore, gli addetti dei tour operator e alcuni consiglieri comunali, anche di maggioranza». La richiesta fatta al sindaco è stata «ragionare per l’introduzione di questo ticket a partire dalla prossima stagione anche perché, finora, nessuna delle professioni è stata ascoltata ma ci siamo visti cadere dall’alto un’ordinanza in modo unilaterale». Il provvedimento del primo cittadino poggia su un decreto legislativo del 1997 che prevede che i Comuni possano introdurre un contributo – fino a un massimo di 5 euro – per l’accesso a zone disciplinate nella loro fruizione per motivi ambientali, in prossimità di fenomeni attivi di origine vulcanica. La tassa del Vulcano dovrebbe servire a «sostenere e finanziare gli interventi di raccolta e smaltimento dei rifiuti, interventi di recupero e salvaguardia ambientali e interventi in materia di turismo, cultura, polizia locale e mobilità nelle isole minori», come si legge nel documento del Comune di Lipari.
Il vulcano, Patrimonio dell’umanità dell’Unesco dal Duemila, era già stato al centro di una delibera con cui nel 2016 il consiglio comunale di Lipari aveva adottato il Regolamento per l’istituzione e la disciplina del contributo di sbarco e di accesso zone disciplinate nella loro fruizione per motivi ambientali, in prossimità di fenomeni attivi di origine vulcanica. L’area soggetta al contributo è stata identificata a partire dalla quota di 90 metri sul livello del mare fino alla sommità del vulcano e alla sommità craterica. In quel tratto, dunque, «l’accesso è consentito ai visitatori escursionisti (in numero non superiore a 30 persone) soltanto se accompagnati da guide alpine vulcanologiche, guide ambientali escursionistiche e guide turistiche», si legge nel documento.
«Stiamo parlando comunque di una salita non impegnativa – spiega Nicoloso – di circa 300 metri, con un sentiero facile che presenta soltanto qualche piccola criticità di punti di frana. In ogni caso – aggiunge – io sono del parere che per prendere decisioni del genere serve un tavolo tecnico in cui confrontarsi e discutere le disposizioni di questa ordinanza. Ho sollecitato più volte il sindaco, ma non ho ricevuto nessun riscontro. La questione, al momento, sembra ancora nebulosa e non sappiamo come si intende organizzare il tutto».
Nell’ordinanza si fa riferimento anche alla costituzione di un Centro coordinamento escursioni per la gestione delle attività di coordinamento e controllo che deve essere «costantemente presidiato nelle ore in cui vengono svolte le attività escursionistiche, fino al completo rientro di tutti i gruppi su strada asfaltata». Questo centro, oltre al compito di attivare il pronto intervento in caso di incidente, dovrebbe anche «assicurare l’avvenuto pagamento del contributo di accesso e regolare il flusso dei gruppi di escursionisti, allo scopo di evitare prolungati assembramenti in zone a più elevato rischio». Alcune novità riguardano anche chi vorrà scalare il cratere. Prima dell’escursione, infatti, le guide autorizzate avranno «l’obbligo di fare firmare agli escursionisti una liberatoria (scritta in quattro lingue) riguardante i rischi che solleva da eventuali responsabilità le guide e le autorità». Ai trasgressori dell’ordinanza sarà applicata una multa di 500 euro.