L'accusa nei confronti dell'ex assessore regionale al Territorio volge verso la prescrizione, con la venuta meno dei presunti rapporti con il clan Nard. Dall'avviso di conclusione indagini sono passati sei anni. Per le motivazioni bisognerà attendere
Voto di scambio, prescritto l’ex deputato Sorbello Dopo caduta dell’aggravante del metodo mafioso
Esclusa l’aggravante del metodo mafioso per il reato di corruzione elettorale contestato all’ex assessore regionale al Territorio, Pippo Sorbello. La decisione stabilisce di fatto la prescrizione del reato. Per le motivazioni del tribunale penale di Siracusa, bisognerà aspettare che vengano depositate ma, durante la fase dibattimentale, è stato dimostrato che non sussisteva l’aggravante.
I fatti risalgono a sei anni fa, quando a Sorbello, difeso dall’avvocato Stefano Rametta, era stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini per presunti favori elettorali ottenuti dal clan mafioso dei Nardo nelle elezioni comunali di Melilli del 2007 e per le Regionali del 2008. In quest’ultima occasione, Sorbello – candidato nelle non era stato eletto, finendo però per essere nominato assessore dall’allora governatore Raffaele Lombardo. La notizia delle indagini – condotte dai carabinieri sotto il coordinamento della Dda di Catania – arrivò a Sorbello, nel 2012, poco dopo essersi insediato all’Ars in veste di deputato regionale.
Nel solco della stessa inchiesta giudiziaria denominata Morsa 2 erano stati coinvolti anche altri 13 politici locali tra cui l’ex consigliere regionale Nunzio Cappadona e l’ex sindaco Pd del Comune di Augusta Massimo Carrubba.