L'attaccante classe '93, bravo a rispondere sul campo agli scettici con prestazioni condite da tanto impegno, indica il match con il Verona come esempio da seguire in vista del rush finale. Quello confezionato ieri a Nestorovski è il suo sesto assist stagionale
Volata promozione, Moreo suona la carica «Dobbiamo avere l’energia mostrata ieri»
Gli applausi scroscianti che ieri sera hanno accompagnato dagli spalti la sua uscita dal campo al momento della sostituzione certificano la metamorfosi di Stefano Moreo. L’attaccante classe ’93, che nella scorsa stagione (è arrivato dal Venezia durante il mercato di gennaio) non era riuscito ad incidere complice un infortunio, adesso sta recitando un ruolo da protagonista nel cast rosanero. Una parte che va al di là del contributo fornito finora in termini di gol (quattro) e assist (quello di ieri per il gol-vittoria di Nestorovski all’inizio del secondo tempo è il suo sesto passaggio vincente). Il brutto anatroccolo è diventato un cigno. Il numero 9 sta facendo ricredere gli scettici e, gradualmente, sta conquistando tutti con il suo impegno e la sua grande disponibilità al sacrificio.
«Non sono mai stato un attaccante da tanti gol ma sono contento e mi fa piacere quando riesco a mettere un compagno davanti la porta – ha ammesso nel corso della conferenza stampa odierna al Tenente Onorato – ieri ho messo quel pallone per Nestorovski e meno male che abbiamo portato a casa la partita». L’errore commesso a Pescara in occasione del 2-2 è una ferita che brucia ancora: «Non ho passato giorni sereni e non ho dormito la notte rivedendo le azioni e ripensando con la mente lucida a quei momenti. Avrei dovuto fare una scelta migliore e poi è andata anche peggio dato che abbiamo perso. Anche per questo motivo ieri avevo tanta carica dentro, volevo dimostrare che ci tengo tanto e che posso dare una mano».
E con questa carica Moreo ha dato un notevole contributo al successo contro gli scaligeri. Una vittoria preziosa in vista del rush finale: «Il Verona gioca molto bene palla a terra e nei primi minuti ci ha fatto un po’ girare. Poi abbiamo avuto il coraggio di pressarli e non sono più riusciti a giocare come prima. Era importante metterci alle spalle la sconfitta di Pescara, che non meritavamo, e ci siamo riusciti nel migliore dei modi. E ci ha dato una grande carica anche la sconfitta del Lecce. Ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti che era l’occasione per dare un segnale che siamo vivi e ci siamo ancora». È la prestazione fornita ieri la base sulla quale i rosanero vogliono costruire la propria struttura in chiave serie A. «La gara di ieri dimostra che dobbiamo essere aggressivi e cattivi in campo e con il supporto dei nostri tifosi diamo qualcosina in più. Fino alla fine del campionato dobbiamo essere quelli di ieri, dobbiamo evitare cali di concentrazione e stare attenti fino all’ultimo minuto perché non possiamo permetterci di sbagliare. L’affermazione con il Verona ci ha dato tanto ed è stata liberatoria dopo il passo falso di Pescara. Adesso – continua – il nostro obiettivo è quello di portare la forza e la carica mostrate ieri anche domenica sera a Benevento. Una gara difficilissima nella quale dovremo dare ancora di più dato che giocheremo fuori casa senza il supporto dei tifosi che c’è stato ieri al Barbera».
Il ritrovato feeling con la gente può dare un’ulteriore spinta alla compagine di Stellone: «È importante il fatto che i tifosi siano venuti a spronarci al campo di allenamento e a ribadirci la loro fiducia nei nostri confronti. E anche ieri si è visto il calore del pubblico. Spero che lo stadio possa riempirsi ancora di più e darci ancora più forza. Noi, dal canto nostro, dobbiamo proseguire sulla nostra strada, non dobbiamo guardare gli altri ma pensare solo al nostro cammino. Mancano sei battaglie e dobbiamo cercare di vincere più partite possibili. Ci dobbiamo credere fino alla fine. Il gruppo è più compatto e unito rispetto alla scorsa stagione e tutti noi, anche chi non gioca, ci crediamo allo stesso modo».
E con un attacco che già da diverse partite sta dimostrando di potere lasciare il segno, i rosa potrebbero avere un vantaggio rispetto alle dirette concorrenti: «L’intesa con Nestorovski? Mi trovo molto bene. Lui tiene sempre impegnati uno o due difensori, gira intorno a me e ci cerchiamo spesso. Per quanto concerne la partita di ieri, ho dato tutto ciò che potevo. Poi c’è stato un momento in cui mi girava un po’ la testa. Adesso, in ogni caso, avrò 4-5 giorni per recuperare bene e farmi trovare pronto in vista della sfida di domenica. Dovremo attaccare forte, recuperare le seconde palle e cercare di essere incisivi in contropiede. Noi proviamo sempre a chiuderle prima le gare ma spesso ci è mancato un pizzico di cattiveria o di fortuna».