Vivere viaggiando, da semplice passione a vero lavoro «Ci chiamano per valorizzare le bellezze dei territori»

Fai il lavoro che ti piace e non lavorerai un giorno. Può sembrare banale da dire, ma quando ascolti le storie di Francesco e Veronica, catanesi fondatori di Positivitrip – Travel Video Blog, non puoi non pensarlo. Trentatré anni a testa, si sono conosciuti alle scuole medie e da quel momento non si sono più lasciati. Fino ai 20 anni sono stati in Sicilia, poi hanno cominciato a viaggiare ed esplorare il mondo. Dall’Europa all’Asia, all’Australia. Hanno visitato insieme circa trenta Paesi, ma più che il numero contano le esperienze fatte.

«L’idea di Positivitrip, blog e pagine social in cui pubblichiamo video che ci permettono di raccontare meglio quello che viviamo e consigli pratici, è nata quattro anni fa – raccontano a MeridioNews -. Siamo partiti dall’Italia e abbiamo vissuto un anno a Londra. Lì abbiamo capito che volevamo raccontare i posti che visitavamo, soprattutto dare informazioni utili a chi voleva fare un’esperienza all’estero e capire come muoversi prendendo esempio da qualcuno che già lo aveva fatto. Dopo Londra ci siamo spostati in Australia per vivere una delle più grandi esperienze del nostro percorso formativo, che ci ha permesso di maturare parecchio. In due anni abbiamo girato tutta l’intero continente a bordo di un van che abbiamo costruito con le nostre mani, rendendolo un camper con tutte le comodità che servono per viverci dentro».

È stato lì che Francesco e Veronica hanno capito cosa volevano fare da grandi. «All’inizio studiavamo e trovavamo qualche lavoretto, ma negli ultimi tre anni il lavoro è cambiato. Abbiamo studiato marketing e turismo territoriale. Adesso – spiegano – veniamo chiamati da enti del turismo, associazioni e da chiunque voglia pubblicizzare un territorio. Giriamo video e scriviamo articoli che vengono pubblicati sul nostro blog e su varie testate giornalistiche. In questo modo si possono scoprire tanti nuovi posti che altrimenti non visiteresti. L’anno scorso, per esempio, siamo stati a Pordenone. Una meta che solitamente non si valuta per una vacanza, ma che ha grandi potenzialità».

Un’altra esperienza che non dimenticheranno è quella che l’anno scorso li ha portati da Catania a Capo Nord a bordo di una Ford Fiesta. «Ci siamo arrangiati dormendo in tenda, anche in macchina quando era necessario. Abbiamo visitato venti città e quattordici paesi in cinque mesi». Viaggi di certo non facili da programmare, anche se Francesco e Veronica sono ormai esperti del settore. «Siamo molto organizzati, Veronica ha una mente molto analitica e schematica. Riesce a scovare le tappe nascoste da visitare, scrive gli itinerari includendo i posti imperdibili, studiamo i piatti tipici, componente fondamentale dei nostri viaggi, oltre alla cultura del posto e delle persone che ci vivono – racconta il 33enne – La scelta della destinazione cambia in base al clima, alla stagione, se possiamo unire più mete. Scriviamo tutto quello che vogliamo fare, vedere e raccontare. Poi capiamo quanto stare, dove dormire e tutte le informazioni pratiche».

Ma dopo tanti viaggi viene la voglia di fermarsi in un luogo o la valigia sarà sempre pronta per nuove scoperte? «Diciamo che, anche se sembra strano, riusciamo a unire le due cose. Durante la pandemia abbiamo costruito un monolocale in un paesino della provincia di Catania, una sorta di casa base dove ci siamo stabiliti. Viviamo qui, nell’attesa di poter ripartire il prima possibile». Tra le prossime mete ci sono Islanda, Portogallo, Norvegia, Marocco, anche se la lista desideri è lunga. «Stiamo programmando, con un occhio alla situazione attuale, che inevitabilmente ci influenza. Quando si riprenderà a viaggiare cominceremo con qualche tappa in Italia. In questo periodo – sottolineano – si punterà molto sul turismo di prossimità e vogliamo concentrarci sulle bellezze che abbiamo dietro casa. Siamo felicissimi di essere ambasciatori di questo messaggio».


Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

«Ricordate che in tutti i tempi ci sono stati tiranni e assassini e che, per un certo periodo, sono sembrati invincibili, ma alla fine, cadono sempre, sempre». È da un aforisma del mahatma Gandhi che ha preso spunto l’avvocata Alessandra Furnari nella sua discussione durante il processo per l’omicidio volontario aggravato di Emanuele Scieri, il parà siracusano 26enne in servizio militare trovato cadavere nell’agosto del 1999 […]

«Una macchina di imbrogli e di sotterfugi manzoniana che si è sviluppata sull’esigenza di un costrutto che doveva raccontare un’altra versione dei fatti». Così il procuratore di Pisa Alessandro Crini ha definito la ricostruzione da parte dell’esercito di quanto accaduto all’interno della caserma Gamerra nell’agosto del 1999 nel corso della sua requisitoria a cui è […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo