La vicenda riaccende i riflettori sulle difficoltà del comparto. Tra le serre in molti continuano a lavorare, consapevoli che saranno costretti a vendere la merce sotto costo. Venerdì gli esponenti del Comitato anticrisi agricoltura incontreranno Nello Musumeci. Il sindaco Giovanni Moscato ha proclamato il lutto cittadino
Vittoria, imprenditore agricolo si toglie la vita La crisi e la paura di dovere vendere l’attività
Vittoria città in crisi, Vittoria città in lutto. Ha lasciato attoniti e sgomenti la morte di Giovanni Viola, titolare dell’azienda agricola di famiglia che conduceva insieme al padre. Alti e bassi, tra le serre sulla Vittoria-Scoglitti, e la possibilità di dovere interrompere l’attività. Per cercare un altro mestiere oppure reinventarsi come bracciante agricolo.
«Ma lui un altro lavoro non era affatto sicuro di riuscire a trovarlo, anche a causa di alcuni problemi che lo affliggevano da tempo», fa sapere Angelo Giacchi, portavoce del Comitato anticrisi agricoltura, diventato una realtà a Vittoria, Gela, Comiso, Niscemi, Pachino e Santa Croce Camerina. «Conosco il padre – continua – una famiglia onesta, umile, un dramma immenso. Domani mattina come comitato saremo tutti presenti ai funerali». Il gruppo dirigente del comitato ha indetto per domani sera un incontro per stabilire in quale modo portare avanti eventuali nuove forme di protesta. Venerdì sarà a Palermo, su invito del presidente della Regione, Nello Musumeci, che sta per istituire il tavolo regionale anticrisi. Due settimane fa, il gruppo ha occupato per due giorni i Comuni di Vittoria, Santa Croce e Pachino, protesta poi conclusasi in occasione della visita del governatore a Palazzo Iacono. «Il suicidio dell’agricoltore di Vittoria, qualunque sia stata la causa scatenante, costituisce comunque una tragedia per la comunità e carica di ulteriore tensione un clima già abbastanza teso – dichiara Musumeci in una nota -. Il governo regionale ha risposto subito al grido di allarme dei produttori orticoli e sta adoperandosi in tutte le direzioni, pur nell’aridità delle norme vigenti in materia di crisi di mercato. Alcune iniziative le abbiamo già previste nella Finanziaria che andrà in aula a giorni. I produttori debbono sapere che non li lasceremo soli. Questa battaglia si vince o si perde assieme».
Nel frattempo, nel silenzio delle campagne, si continua a lavorare. La plastica sulle serre viene alzata e abbassata, la terra irrigata, tutti chini a raccogliere, per poi vendere sottoprezzo al mercato di contrada Fanello. Il ciliegino si aggira sui 50 centesimi, la melanzana intorno ai 30-40, le zucchine non oltre i 20. Sopra l’euro non si trova quasi nulla e i commissionari chiedono ai produttori di lasciare la merce sulle piante il più possibile, nella speranza che qualcosa si sblocchi. Quello dei commissionari è peraltro un capitolo a parte. «Quello del mercato al quale vendevo è fallito – racconta un agricoltore che preferisce restare anonimo -. Non gli hanno pagato alcune commesse di merce già inviata. Così, a cascata, non ha pagato noi fornitori. Tra questo, l’annata che non è andata bene e il pomodoro che viene pagato 30 centesimi al chilo, quest’anno sono già sotto di centomila euro. Non so come fare a rientrare e pagare i ragazzi».
Di storie come questa l’Ipparino ne è pieno, chi ha ancora un’età che glielo consente vende e va via, chi rimane sa di farlo a proprio rischio e pericolo. Il sindaco di Vittoria, Giovanni Moscato, si è recato stamani in visita alla camera ardente insieme al presidente del consiglio comunale, Andrea Nicosia, dopo avere annullato gli eventi in programma e proclamato per domani il lutto cittadino: «Un dolore immenso ha colpito nelle ultime ore la nostra città – ha scritto sulla sua pagina Facebook – Un ragazzo che decide di togliersi la vita è un dramma. Un ragazzo che per paura di perdere la propria terra, e quindi il futuro, decide di togliersi la vita è un dramma sociale».
Silenzio chiede anche Mariano Ferro, il leader dei Forconi, che cita e ricorda anche Giovanni Guarascio, l’uomo che decise di farla finita dopo la notizia del pignoramento della casa. «Silenzio per gridare a quest’Italia tutta la rabbia che abbiamo in corpo», dichiara il leader dei Forconi. Anche il gruppo parlamentare del M5s all’Ars esprime vicinanza e cordoglio ai familiari di Viola. «È stato oltrepassato un punto di non ritorno – scrive l’onorevole Stefania Campo -. Non ci sono parole idonee a rimediare a ciò che è successo e a nulla varrebbe indicare possibili responsabili di questa ennesima tragedia. La politica non può restare indifferente a tragedie come questa. Il governo regionale metta in atto misure radicali».