“Visioni d’Archivio”, sesta edizione a Palermo

Con la prima proiezione assoluta del documentario “Con la Sicilia negli occhi: il cinema documentario di Ugo Saitta”, sarà inaugurata domani, lunedì 28 novembre alle 20.30 presso il cinema Rouge et Noir di Palermo, la sesta edizione di “Visioni d’Archivio”, vetrina dedicata alle acquisizioni, ai restauri e ai progetti della Filmoteca Regionale Siciliana. La manifestazione è promossa dal CRICD – Centro Regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione dell’Assessorato regionale Beni Culturali e Identità siciliana. Focus del ricco programma sarà proprio l’opera del cineasta catanese Ugo Saitta, il cui corpus cinematografico è conservato quasi integralmente negli archivi della Filmoteca e alla cui attività è dedicato il documentario del regista Alessandro De Filippo.
A partire da Saitta, il programma propone alcune delle più interessanti esperienze di “cinema del reale” che di recente si sono intrecciate con la Sicilia. Opere di autori siciliani dedicate a realtà solo apparentemente lontane da noi come “Tahrir, Liberation Square”, l’ultimo lavoro del palermitano Stefano Savona, girato pochi mesi fa nella capitale egiziana durante la rivolta civile nordafricana.
Ma anche “Inconscio italiano” di Luca Guadagnino, anche lui siciliano, che con il suo documentario riflette sulla drammatica esperienza dell’occupazione in Etiopia dell’Italia fascista. O ancora Giusy Buccheri con Sortino Social Club e la storia della comunità di emigranti siciliani a Melbourne.
A queste opere “siciliane” il programma affianca autori “forestieri” come Raúl Ruiz, Martin Scorsese con il suo “Italianamerican”, Benoit Felici, Davide Ferrario, Gustav Hofer, Luca Ragazzi, che rimandano ad aspetti meno convenzionali della nostra identità culturale. La riflessione sul patrimonio cinematografico siciliano, alla cui preservazione e valorizzazione è dedicato il lavoro della Filmoteca, diventa dunque l’occasione per uno sguardo più ampio sulle poetiche e le pratiche dei linguaggi audiovisivi contemporanei, e per la diffusione sul territorio della cultura del cinema e dell’audiovisivo. “Un archivio non va inteso come un magazzino polveroso di immagini, ma piuttosto un laboratorio creativo di ridefinizione costante degli orizzonti del visibile e del rappresentabile”, afferma Alessandro Rais, curatore del programma e direttore della Filmoteca. “Le visioni si allargano a prospettive più ampie, mescolando la riscoperta di pagine di cinema antiche e spesso ingiustamente dimenticate, con la presentazione in anteprima di film recenti, altrimenti invisibili a Palermo e in Sicilia, spesso censurati dalle ciniche logiche del mercato cinematografico”.

Redazione

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