Villa Turrisi, oggi presidio dei volontari  «Aprire al pubblico un pezzo di parco»

Un sit-in per chiedere l’apertura del primo nucleo di parco Villa Turrisi si è tenuto stamattina in via Leonardo da Vinci, tra via Politi e via Ruggeri. A organizzarlo sono stati i volontari dell’omonimo comitato, che si sono dati appuntamento alle 10, con tanto di musica dal vivo, insieme ai rappresentanti di alcune delle decine di associazioni, Wwf in primis, che da anni chiedono a gran voce l’istituzione del nuovo polmone verde, inserito nello schema di massima del piano regolatore Palermo 2022, attraverso petizioni online e iniziative di ogni tipo. All’iniziativa ha partecipato anche l’assessore all’Ambiente Sergio Marino.

Sono già cinquemila i firmatari della sottoscrizione online (comprese AddioPizzo, Italia Nostra, Libera, Arcigay, la Protezione Civile, la Fiab) e la data scelta per il presidio non è casuale perché ormai da vent’anni maggio è il mese della festa del quartiere. Attualmente Villa Turrisi è un puzzle in via di (difficile) definizione: i terreni sono in buona parte privati anche se sottoposti a vincoli paesaggistici e idrogeologici ma sono attraversati da due canali coperti e da una ex strada ferrata, che sono aree pubbliche. 

L’associazione Parco Villa Turrisi chiede «che vengano messe nella disponibilità dei cittadini queste aree già pubbliche. Poter attraversare un parco, sebbene privato, è un innegabile beneficio per chiunque». In particolare con il presidio di stamattina propone «l’apertura dell’area che appartiene a un troncone dell’ex ferrovia che va da via Leonardo da Vinci a via Giovanni Evangelista Di Blasi fino a via Agordat». Pietro Ciulla del Wwf Sicilia, invece, si dice «preoccupato per l’occupazione abusiva di alcune aree con recinzioni improprie».

L’ultimo aggiornamento sull’iter burocratico risale a fine marzo, quando l’amministrazione comunale stava ultimando i sopralluoghi sul tracciato ferroviario e la stesura del concorso di progettazione per la greenway che collegherà Palermo e Monreale. I fondi per l’opera sono inseriti nel Patto per Palermo. «La procedura di creazione del parco – spiega Marino – è complicata e deve essere curata nei minimi dettagli altrimenti rischia di esporsi alla contestazione dei privati che indebolirebbe la procedura di riacquisizione delle aree. Garantisco che entro la fine della legislatura partirà la lettera al soggetto privato affinché restituisca l’area o quantomeno tolga il cancello o metta un nuovo lucchetto le cui chiavi saranno in possesso del Comune». 

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