L'incrocio in cui, nel luglio 2017, ha perso la vita lo studente Danilo Di Majo è stato «rallentato» con interventi di Sostare e ufficio traffico urbano. Il comitato nato all'indomani dell'incidente esulta, ora punta alla costruzione di un sovrappasso. Guarda le foto
Viale Doria, passaggio pedonale messo in sicurezza Attivisti: «Bene le telecamere, ma non ci fermiamo»
La messa in sicurezza provvisoria del pericoloso passaggio pedonale di viale Andrea Doria è cosa fatta. Sostare e ufficio del traffico urbano hanno ultimato gli interventi necessari a «rallentare» quell’attraversamento, in corrispondenza del quale – il 24 luglio del 2017 – ha perso la vita il 25enne ennese Danilo Di Majo, studente di Medicina investito da un pirata della strada rimasto senza volto. In quel punto sono state posizionate due telecamere con visore notturno, due segnalatori luminosi di velocità che si accendono nel momento in cui si supera il limite, e ancora bande sonore e una nuova segnaletica verticale. Il limite di velocità, inoltre, dovrebbe essere portato a un massimo di 30 chilometri orari. Il tutto su entrambe le direzioni di marcia. Per il comitato nato all’indomani della morte di Di Majo si tratta di una prima, importante vittoria.
«Quella delle telecamere – spiega Alessandra Di Nora – per noi è la misura provvisoria più importante, perché quando Danilo è stato investito in quel punto, avremmo per lo meno saputo il nome di chi lo ha colpito. Ma ci tengo a sottolineare – continua la ragazza – che noi non ci fermiamo, nell’attesa che venga realizzato un sovrappasso, già inserito in un progetto più grande che prevede un parcheggio scambiatore in viale Fleming, che però al momento è bloccato».
All’indomani dell’incidente il comitato, composto da studenti di medicina e amici di Danilo Di Majo, ha avviato una strenua campagna di sensibilizzazione, a partire da una raccolta firme con quasi diecimila adesioni. «L’ex consigliere comunale Niccolò Notarbartolo – aggiunge Di Nora – ci ha aiutati, indirizzandoci sugli obiettivi che potevano essere raggiunti. Siamo apolitici ma lo ringraziamo». Questo primo intervento avrebbe dovuto concludersi a novembre. «Le telecamere acquistate in un primo momento da Sostare – aggiunge l’attivista – non erano quelle adatte. Questo ha fatto slittare la conclusione della messa in sicurezza di una decina di giorni».
Quanto al dialogo con l’amministrazione comunale, nel corso dei mesi non tutto è andato alla perfezione. «Con la precedente (guidata da Enzo Bianco, ndr) abbiamo cercato di dialogare – ricorda Di Nora – ma non abbiamo ricevuto grandi risposte. L’attuale vicesindaco Roberto Bonaccorsi, invece, ci ha incontrati a settembre, poi ha pressato molto affinché i tempi non divenissero infiniti. Infine dopo l’ennesimo incidente, è arrivato il progetto». L’estate scorsa non erano mancate polemiche: i ritardi dell’amministrazione Bianco erano stati criticati dagli studenti, mentre l’allora assessore Saro D’Agata aveva ipotizzato l’installazione di un autovelox, poi esclusa.