A pochi giorni dalla morte di padre Pierluigi, parroco della chiesa dei Cappuccini, nella zona dell'ospedale Vittorio Emanuele la situazione non è cambiata, con auto sui marciapiedi e strisce pedonali cancellate. «Ci vorrebbe un presidio di vigili», spiega il consigliere della prima municipalità Davide Ruffino. E in via Santa Maria della Catena un parcheggio è diventato rifugio per disperati e luogo di spaccio. Guarda il video
Via Plebiscito, caos e poche strisce pedonali «Investito il parroco ma poteva toccare a chiunque»
«In questo tratto di strada è morto il parroco del quartiere, e poteva morire chiunque: non c’erano le strisce pedonali. E gli abitanti della zona nord di via Plebiscito si chiedono perché con tre scuole superiori, e due grandi ospedali, non c’è nemmeno un vigile urbano?». Ad affermarlo, a pochi metri dall’ingresso dell’ospedale Vittorio Emanuele, è Davide Ruffino, consigliere della prima municipalità del Partito democratico. Proprio davanti al pronto soccorso lo scorso 5 dicembre è stato investito Pierluigi Castorina, l’anziano parroco della chiesa della chiesa Sacro Cuore ai Capuccini di via Santa Maria della Catena. Il sacerdote è deceduto il 14 gennaio, dopo un mese in coma, ma in via Plebiscito, a parte le strisce rifatte solo in quel breve tratto, ben poco è cambiato.
«Qui mancano i controlli, con traffico a tutte le ore e smog, le auto che posteggiano occupando i marciapiedi e le strisce pedonali non vengono rifatte», spiega Giuseppe Lanza, che risiede a pochi metri dal Bastione degli infetti e fa parte del comitato Antico Corso che ha ripulito l’area archeologica. Lanza, davanti all’ingresso dell’ospedale pediatrico Santo Bambino pieno di auto, denuncia «la situazione di degrado in cui è lasciata la strada, con i focolai che sono accesi a tutte le ore e la manutenzione delle poche aree a verde che facciamo noi residenti come volontari».
Una situazione di degrado che coinvolge anche la via Santa Maria della Catena: a pochi metri dalla chiesa di padre Pierluigi «è presente un grande parcheggio comunale, dato in gestione all’ospedale Vittorio per far parcheggiare medici e infermieri», spiega Ruffino. All’interno però «non c’è nessun controllo: la sera qui ci sono dei giovani che vengono a spacciare, e le casupole, piene di rifiuti, vengono usate da alcuni extracomunitari come rifugio. Anche in questo caso i residenti attendono che venga fatto qualcosa ma – conclude il consigliere -, il contratto con l’ospedale è scaduto il 31 dicembre, quindi spero che l’area venga gestita in modo diverso dal Comune»