Da un pallone da calcio alle lanterne, passando per un guanto da tifo No Muos e una gabbia con l'uccellino, è un salto di qualità quello vissuto dalla statua di Ferdinando I di Borbone, da ieri agghindata come l'Amleto di Shakespeare. Solo l'ultima installazione creativa del collettivo Res Publica Temporanea
Via Dusmet, la statua acefala diventa Amleto Gli autori: «Street art or not street art?»
Nella notte della prima partita della nazionale italiana ai Mondiali di calcio, la sua testa poteva essere sostituita da un pallone. Come già successo in passato. E invece stavolta si presenta ai catanesi come personaggio letterario. E’ la statua del re nasone, Ferdinando I di Borbone, trasformata nell’Amleto di Shakespeare dal collettivo artistico catanese Res Publica Temporanea. Sempre senza testa, come sono abituati a vederla i cittadini di fronte agli archi della marina, ma con un guanto rosso e un teschio tenuto sul palmo della mano.
«Street art or not street art?», è l’autoironico messaggio degli autori che accompagna la pubblicazione della foto dell statua sulla propria pagina Facebook. Parafrasando il noto verso shakespeariano «Essere o non essere?». La risposta, in ogni caso, è sempre la stessa: «Questo è il problema». Il problema di una città che non si cura di se stessa e delle sue bellezze, argomento su cui spesso il collettivo artistico ha cercato di attirare l’attenzione con le proprie opere. Come nel caso della statua di Ferdinando I di Borbone, che ha attraversato i secoli per essere prima decapitata ad opera dei garibaldini, poi dimenticata in un magazzino comunale e infine abbandonata a se stessa senza nemmeno una targa. Tanto da generare il dubbio – anche tra gli appassionati – sulla sua vera identità.