«Dicono che i reati siano diminuiti, ma non possiamo pensare che quelli che ci sono siano casi isolati». Un 34enne che di mestiere fa il fotografo, dopo una festa a cui aveva lavorato, era nei pressi di piazza Teatro Massimo e stava tornando in macchina. Quando un giovane in scooter ha provato a rubargli lo zaino
Via di Sangiuliano, tentano lo scippo ma lui resiste La vittima: «A uscire la sera non ci si sente sicuri»
Tentano di scippargli lo zaino, ma non ci riescono. È successo stanotte, intorno all’1.30, in via di Sangiuliano all’altezza di via Casa del mutilato. È qui, a pochi passi da piazza Teatro Massimo, che un 34enne fotografo, viene sorpreso dall’arrivo di due scooter mentre si sta dirigendo verso la propria auto. L’uomo, con zaino sulle spalle, è stato a una festa per svolgere un servizio fotografico, quando inaspettatamente viene agganciato da dietro da uno scippatore a bordo di uno dei due ciclomotori. I quali, però, non riescono a compiere lo scippo perché lo zaino è saldamente attaccato e le bretelle resistono alla forzatura. «Ero da solo in strada, è durato tutto una frazione di secondo – racconta a MeridioNews – Di colpo, sento arrivare due motorini, poi mi sento strattonare con forza, e vedo che loro rischiano di sbandare».
«Erano siciliani, l’ho capito perché si sono messi a urlare». Fortunatamente, tutto si è concluso in un nulla di fatto: i ladri sono scappati con qualche difficoltà e non sono riusciti nel loro intento, così il 34enne decide di non ricorrere all’aiuto dei carabinieri: «Sarebbe stata una perdita di tempo telefonare alle forze dell’ordine per un fatto simile – afferma – È stata una cosa di pochi attimi, loro sono scappati e non ho fatto in tempo nemmeno a rilevare il numero di targa, né a vederli in faccia». Una disavventura che, però, non è la prima che capita al professionista: «Già quattro anni fa ho subito dei furti, e so che a un mio collega hanno rubato l’attrezzatura – spiega – La mia percezione di sicurezza è cambiata, adesso non mi sento proprio tranquillo».
Mario tuttavia sottolinea come non vuole fare di quanto accaduto un fatto clamoroso: «Poteva succedere ovunque e non perché si parla di Catania – continua –. Ma invece di mettere tanti militari solo piazza Teatro Massimo, potrebbero estendere ulteriormente i controlli nelle vie adiacenti. Ma mi rendo conto che cambierebbe poco se tanto i ladri è difficile prenderli», sostiene. «Dicono che rispetto a prima i reati sono diminuiti, ma non possiamo pensare che si tratti solo di casi isolati. A Catania, la sera, non ci si sente sicuri, ma capisco che non dipende solo dalle forze dell’ordine».