Via D’Amelio, sentenza di primo grado sul depistaggio Assolti e prescritti i poliziotti che gestirono Scarantino

Assolti e prescritti. È questo il verdetto di primo grado nel quinto processo sulla strage di via D’Amelio. La decisione arriva a una settimana esatta prima del trentennale dell’esplosione dell’ordigno che causò la morte di Paolo Borsellino e di Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Tutti componenti della scorta – l’unico sopravvissuto fu Antonino Vullo – che saltarono in aria per tutelare la vita del giudice palermitano, 57 giorni dopo l’altra strage che insanguinò il ’92, quella di Capaci con la morte di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e di Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Agenti così come quelli che oggi hanno atteso il pronunciamento dei giudici: alla sbarra, infatti, in questo caso non c’erano mafiosi ma uomini delle istituzioni. Per la procura di Caltanissetta, Mario Bo, Michele Ribaudo e Fabrizio Mattei avrebbero avuto un ruolo nel depistaggio delle indagini seguite alla strage. In particolari ai tre – tutti accusati di concorso in calunnia aggravata dall’avere favorito Cosa nostra – è contestata l’attività compiuta come membri del gruppo Falcone e Borsellino, che, alla guida di Arnaldo La Barbera (deceduto a inizio anni Duemila), si occupò delle indagini. Dopo diverse ore di camera di consiglio, i giudici hanno pronunciato pochi minuti fa la sentenza: prescrizione per Mario Bo e Fabrizio Mattei, assolto, invece, Michele Ribaudo. Caduta per tutti l’aggravante mafiosa. Ad assistere al pronunciamento c’erano anche Lucia e Manfredi Borsellino, due dei tre figli Borsellino.

Quando si parla di attività investigativa legata a via D’Amelio, il primo nome che viene in mente è quello di Vincenzo Scarantino, il malvivente palermitano della Guadagna che per lungo periodo fu ritenuto l’autore della strage, nonostante il curriculum criminale avrebbe dovuto suggerire tutt’altro. Proprio il rapporto con Scarantino è finito nel mirino della procura: per i magistrati, gli imputati avrebbero indotto l’uomo ad accusare ingiustamente gli innocenti. La collaborazione con la giustizia di Scarantino sarebbe stata costruita ad hoc, al punto che il falso pentito avrebbe ricevuto anche suggerimenti neri su bianco per portare avanti una tesi che, soltanto a metà anni Duemila, sarebbe stata letteralmente smontata dalle parole di Gaspare Spatuzza, l’uomo che ha provato la propria partecipazione alla fase preparatoria della strage, aprendo uno squarcio inquietante anche sulla concreta possibilità che a lavorare per uccidere Borsellino siano state anche figure esterne a Cosa nostra.

Dal canto loro, i tre imputati – questa mattina per le controrepliche della difesa erano presenti soltanto Ribaudo e Mattei – si sono sempre detti estranei a qualsiasi macchinazione e raggiro, ribadendo di avere servito lo Stato. «I processi si fanno con le prove e in questo processo di prove non ce ne sono a carico degli imputati», ha detto stamani in aula il legale di Bo, Giuseppe Panepinto, pochi giorni fa impegnato in un altro processo importante, quello su Antonello Montante. Nei mesi scorsi l’accusa, nel corso della requisitoria, aveva chiesto di condannare Bo a undici anni e dieci mesi e una pena a nove anni e mezzo per Mattei e Ribaudo.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]