La bufera del 31 ottobre ha scardinato parte della staccionata che, ormai pericolante, è stata tolta. Ma manca ancora un milione di euro per completare il cantiere e avviare lo spazio museale. Per «raccontare Catania con un percorso particolare e innovativo», afferma l'assessore Licandro. Guarda le foto
Via Crociferi, rimossa la palizzata dell’ex convento Per finire il Museo della città si attende la Regione
A togliere la palizzata che proteggeva l’edificio e occupava quasi metà della carreggiata, alla fine, è stata la violenza del maltempo. La lunga barriera che per circa quattro anni ha avvolto l’ex convento di via Crociferi è stata travolta dalla bufera che ha colpito Catania nella notte tra il 31 ottobre e il primo novembre. Per qualche giorno è rimasta in piedi solo metà della staccionata e la base con i chiodi sporgenti. Adesso la palizzata in compensato che ha coperto l’ex sede della Cisl e ostruito la visuale verso villa Cerami è stata rimossa del tutto. Ma l’intervento è scattato solo per evitare l’immediato pericolo, poiché per l’apertura del nuovo Museo della città si dovrà ancora attendere.
Lo scorso mese, attraverso MeridioNews, i titolari dei locali di via Crociferi lamentavano i problemi all’ombra della strada barocca patrimonio Unesco. Tra sporcizia, mancanza di controlli e poca attenzione, si segnalava proprio la barriera. «Questa strada dovrebbe essere un gioiello», spiegavano gli esercenti. Stanchi di attendere un cantiere infinito, a dare loro una mano sarebbe stato il maltempo. «La palizzata è caduta a causa del vento», conferma l’assessore alla Cultura Orazio Licandro. Ma per la fine dei lavori all’ex convento – non compreso tra i beni Unesco – e l’attesa inaugurazione del museo che dovrebbe essere allestito all’interno si dovrà ancora attendere. «Il primo livello dell’edificio è sostanzialmente finito – continua Licandro – Adesso siamo in attesa dell’ultima firma dell’assessorato regionale alle Infrastrutture per ricevere un milione di euro che serve anche per il completamento dell’esterno e l’installazione dell’ascensore».
I lavori nell’ex convento partono nel 2011, quando alla guida del Comune c’è Raffaele Stancanelli. Inizialmente vengono stanziati due milioni e mezzo di euro, con fondi della Protezione civile. Ma la conversione dell’edificio a museo non si conclude entro la scadenza prevista di giugno 2014, complici anche i rilievi della soprintendenza che richiede alcune varianti. La giunta guidata da Enzo Bianco riesce nel febbraio 2013 ad accedere a un nuovo finanziamento Pac (Piano d’azione e coesione): dei quattro milioni ottenuti, uno viene destinato al completamento dell’edificio.
«Avremo una struttura magnifica – assicura Licandro – Nel primo livello allestiremo il Museo della città, dove verrà raccontata la storia di Catania attraverso un percorso particolare e innovativo». Secondo le prime ipotesi, all’interno della struttura avrebbero dovuto trovare spazio alcune delle opere conservate nei magazzini del museo civico di Castello Ursino. «Ne metteremo qualcuna, ma non sarà un luogo espositivo – spiega – Per ospitarle stiamo pensando ad altre soluzioni». I tempi per la chiusura definitiva del cantiere di via Crociferi non sono però ancora stabiliti. «Il decreto di attribuzione è stato firmato – assicura l’assessore alla Cultura – Manca solo l’ultimo passaggio perché il milione arrivi nelle casse comunali».