Via Calatabiano, famiglie occupano edificio «Criminale lasciare disabitate le case vuote»

Una trentina di persone, tra le quali sei nuclei familiari. Sono loro che hanno occupato il palazzo al civico 49 di via Calatabiano, nel quartiere del Borgo. Da sabato pomeriggio al cancello dell’edificio è stato messo un catenaccio e le stanze, vuote da anni, hanno ricominciato a riempirsi di gente. Un bambino ha festeggiato lì, ieri, il suo decimo compleanno. «Dieci anni sono più belli se li festeggi in una casa», commenta su Facebook il Comitato casa x tutti, che sostiene l’occupazione. «Catania è piena di immobili vuoti e sono sempre di più i cittadini che rimangono in mezzo alla strada da un giorno all’altro», spiega Fabrizio Cappuccio del collettivo Aleph, che supporta gli occupanti. «Prendersi una casa è un diritto, l’amministrazione non può negarlo», continua Cappuccio.

Secondo le informazioni raccolte dal comitato, la palazzina sarebbe stata acquistata nel 2010 da una società immobiliare. «Non è in vendita né in ristrutturazione – prosegue l’attivista – È stata semplicemente lasciata vuota». Uno spreco, secondo i promotori dell’azione di protesta, ma anche «un problema cittadino che il Comune non può evitare di affrontare. A maggior ragione adesso che l’inverno è alle porte e vivere in mezzo alla strada è ancora più pericoloso». Tra le persone assistite dal collettivo Aleph ci sono «persone che vivevano in baracche vicine ai lidi della Playa. Ma anche nuclei familiari che conducevano una vita del tutto normale. Finché chi portava a casa lo stipendio non ha perso il lavoro, rendendo impossibile pagare l’affitto».

Storie che, a Catania, si moltiplicano ogni giorno. «Dalla normalità al bisogno il passo è breve – afferma Fabrizio Cappuccio – E non si possono aspettare i programmi futuri, come quelli dei finanziamenti per lo sviluppo cittadino previsti nei prossimi tre anni. L’emergenza casa deve entrare nell’agenda del Comune, e deve farlo adesso». Tanto più che un’occupazione come quella di via Calatabiano non si vedeva in città da almeno vent’anni: «Di occupazioni a Catania se ne sono viste tante, ma dall’inizio degli anni Novanta questa è la prima che abbia finalità abitative», interviene Matteo Iannitti, leader di Catania bene comune, da subito presente davanti allo stabile. «È chiaro: è più criminale lasciare un palazzo così disabitato che occuparlo – sostiene – Adesso il prossimo passo deve farlo il sindaco: l’amministrazione si deve impegnare a regolarizzare la situazione delle utenze e a trovare un accordo con la proprietà per sanare questa situazione. Se non lo facesse, sarebbe una presa di posizione».

Luisa Santangelo

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