Vertice Ue, il prof Costa: “Pronti a rinunciare alle tredicesime? Forza Monti…”

Mai, per quanto ricordiamo, il dibattitto sull’Unione Europea e sul ruolo delle diverse Nazioni al suo interno, è stato così popolare come in questo periodo. In questi giorni noi tutti, ci interroghiamo sul valore di una istituzione, che contrariamente a quanto avrebbero voluto i padri fondatori,  sembra solo portare guai finanziari ai cittadini.  Cresce anche ‘l’antipatia’ nei confronti della Germania, che con Angela Merkel, sembra volere dettare legge per tutti. Ma stanno veramente così le cose? Ieri abbiamo pubblicato un articolo, molto apprezzato dai nostri lettori, in cui si propende per questa tesi. Che, invece non convince il professor, Massimo Costa, docente di Economia aziendale all’Università di Palermo, e tra i massimi esperti in tema di Autonomia finanziaria siciliana, il quale ha esposto in un commento all’articolo il suo pensiero. Quella di Costa è una interpretazione che ci convince, e che, vogliamo sottoporre alla vostra attenzione.  Per cominciare  sposta il problema da Berlino a Roma: siamo sicuri che il governo Monti stia agendo nel nome degli interessi comuni degli italiani? Insomma prima di guardare la gobba altrui, guardiamo quella di casa nostra… Leggiamo cosa dice il docente palermitano, ricordando che ,chi volesse dare un contributo a questo dibattitto, può farlo, inviando un pezzo a linksicilia@gmail.com o sulla nostra pagina Facebook:

“Di solito concordo in pieno con gli articoli dell’amico Gabriele Bonafede. Questa volta ho un punto di vista diverso.
Cercherò di esporlo.
A leggere tutti i giornali da un lato ci sono gli europeisti “buoni” come Hollande o Monti, che vogliono salvare l’euro, che vogliono rafforzare l’Europa e salvare la crescita, dall’altro quelli “cattivi” come la Merkel o Schauble o tutti gli altri “esagerati” del rigore. Le cose non stanno così. Non è vero che Monti difende l’Europa latina contro il furore teutonico. Monti difende solo le oligarchie finanziarie che lo hanno messo là e che, da questo meccanismo diabolico chiamato “Euro”, traggono un’inifinità di profitti. Grazie all’euro stanno travasando tutto dalle nostre alle loro tasche.

Tutto: dai diritti dei lavoratori all’ultima briciola di profitti degli imprenditori, passando per le nostre case di proprietà, le imprese pubbliche, il patrimonio pubblico, disponibile e no. E’ questo il grande disegno di saccheggio che sarà solo possibile ultimare se le democrazie parlamentari europee saranno svuotate del tutto e la sovranità fiscale passata ad una qualche commissione di banchieri. Rispetto a questo disegno di saccheggio i paesi poveri, forse perché poveri, hanno smesso di reagire seriamente. Si sono lasciati commissariare, e mal gliene incolga a questo punto. Ma quelli appena più ricchi, invece, stanno tentando timidamente di resistere. E sì, perché dopo tocca a loro.
La Germania ha ragione quando non vuole pagare il debito pubblico greco o italiano, ma non perché greci o italiani sono spreconi (questa vulgata la lasciamo ai giornali di regime), ma solo perché sanno bene che ormai queste nazioni sono in vendita coatta per le banche e i loro impagabili interessi. Unendo le finanze, farebbero inesorabilmente la stessa fine. E giustamente cercano di non farla. Ragionerei anch’io così se fossi cittadino olandese o tedesco. Al diavolo le esportazioni se il vero rischio è di finire come il Portogallo o la Grecia. E allora che fanno? Anziché abbandonare direttamente l’Europa (giacché i poteri forti non glielo concederebbero), alzano il prezzo per restarci, invocando un rigore sempre più forti per i deboli fino a che questi si staccano o crepano (peggio per loro).

In tal modo si saranno liberati della dittatura dell’euro con l’aiuto nostro. Mi ricorda l’atteggiamento dei leghisti nell’ultimo governo: noi ce ne vorremmo andare per i fatti nostri, ma, visto che il Sud vuole restare attaccato, allora facciamogli tutte le soverchierie e ruberie possibili. Tanto, al limite, o se ne vanno o restano i nostri schiavi. E di chi era allora la vera colpa? dei leghisti o nostra? Io credo di più la seconda. Perché la dignità non ha prezzo. E col voto greco, i greci hanno dimostrato di non avere dignità. Facciano i servi ora, se lo meritano. La Merkel, lottando per la dignità e sovranità del suo popolo, sta lottando anche per noi, che invece siamo ormai un corpo morto prono ai banchieri. Anche i giullari come la Littizzetto e Benigni, non sanno fare altro che incensare il commissario, orfani della musa berlusconiana.
Se Monti e Hollande vinceranno, come temo, il braccio di ferro, per noi saranno solo più sacrifici. Siete pronti a rinunciare alla tredicesima? Forza Monti!
A questo punto sapete che vi dico?
Deutchland, ueber alles!

Angela Merkel: più la tiri su, più ci manda giù


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Mai, per quanto ricordiamo, il dibattitto sull'unione europea e sul ruolo delle diverse nazioni al suo interno, è stato così popolare come in questo periodo. In questi giorni noi tutti, ci interroghiamo sul valore di una istituzione, che contrariamente a quanto avrebbero voluto i padri fondatori,  sembra solo portare guai finanziari ai cittadini. Cresce anche 'l'antipatia' nei confronti della germania, che con angela merkel, sembra volere dettare legge per tutti. Ma stanno veramente così le cose? ieri abbiamo pubblicato un articolo, molto apprezzato dai nostri lettori, in cui si propende per questa tesi. Che, invece non convince il professor, massimo costa, docente di economia aziendale all'università di palermo, e tra i massimi esperti in tema di autonomia finanziaria siciliana, il quale ha esposto in un commento all'articolo il suo pensiero. Quella di costa è una interpretazione che ci convince, e che, vogliamo sottoporre alla vostra attenzione. Per cominciare  sposta il problema da berlino a roma: siamo sicuri che il governo monti stia agendo nel nome degli interessi comuni degli italiani? insomma prima di guardare la gobba altrui, guardiamo quella di casa nostra. . . Leggiamo cosa dice il docente palermitano, ricordando che ,chi volesse dare un contributo a questo dibattitto, può farlo, inviando un pezzo a linksicilia@gmail. Com o sulla nostra pagina facebook:

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