L'imprenditore non ha incontrato Nino Pulvirenti ma tra i due ci sono state delle manovre d'avvicinamento. Ieri sera il banchetto esclusivo, nelle sale dello storico edificio, organizzata dall'Ance. Prima un pomeriggio di appuntamenti e tipicità locali
Vendita Catania, Follieri riparte ma non demorde Arancini, Sant’Agata e cena a palazzo Manganelli
Alla fine il tanto atteso faccia a faccia non c’è stato, ma qualcosa nelle ultime dodici ore sembra essersi mosso davvero. L’imprenditore Raffaello Follieri sta per lasciare Catania ma il suo non dovrebbe essere un volo di sola andata. Secondo alcune fonti, contattate da MeridioNews, resterebbe immutata, «anzi ulteriormente rafforzata» la convinzione di comprare il Calcio Catania e rilanciarlo sui grandi palcoscenici. Magari riportandolo in serie A. Prima però bisognerà inevitabilmente sedersi al tavolo con Nino Pulvirenti. Tra i due non c’è stato il summit sperato ma una lunga e complessa manovra di avvicinamento. Passata per alcuni messaggi e per una chiacchierata con un emissario dell’ex presidente e attuale patron del club che milita in Lega Pro.
In mezzo una rete di relazioni che in questi giorni Follieri, originario di San Giovanni Rotondo e già noto per i falliti tentativi di acquistare Foggia e Palermo, è riuscito incanalare in città grazie al lavoro svolto dal suo braccio destro Riccardo Fabbro e dall’imprenditore Silvio Ontario. Proprio quest’ultimo, ex presidente della Pubbliservizi e noto esponente di Confindustria, avrebbe aperto in città diverse porte a Follieri. L’obiettivo dell’ambizioso acquirente è quello di fare entrare nell’operazione Calcio Catania una cordata di investitori locali, i cui nomi per il momento sono coperti dal più stretto riserbo. E chissà che tra questi possa trovare spazio anche Ontario. L’ex presidente di Confindustria giovani ha accolto Follieri all’aeroporto Fontanarossa con tanto di selfie insieme all’amministratore delegato di Sac e vicepresidente di Compagnia delle opere Sicilia Nico Torrisi.
Poi l’agenda si è andata via via riempiendo in una vera e propria full immersion nella città. Compresa una passeggiata tra piazza Duomo e piazza Università interrotta da una sosta per gustare un arancino, rigorosamente al ragù. Ieri sera invece l’esclusiva cena organizzata nella cornice di palazzo Manganelli da Giuseppe Piana, presidente dell’Associazione nazionale costruttori edili. Gli onori di casa sono toccati al sindaco Salvo Pogliese, omaggiato con il libro Catania e i suoi costruttori. Per il primo cittadino, noto per essere anche tifoso abbonato in tribuna B, si è trattato però di un secondo tempo, perché con Follieri si era già visto nella hall dell’hotel Excelsior. Un colloquio durato circa mezz’ora utile all’imprenditore per spiegare le sue ambizioni. Intenzionato a investire ma a quanto pare non solo nel calcio. La sua infatti potrebbe essere un’apertura anche al settore petrolifero. Ambito che rappresenta già il core business della famiglia Follieri grazie alle società South oil e Blue lion maritime transport.
Ma cosa succederà adesso? Follieri e il suo gruppo, che ha nella società di diritto inglese Follieri capital limited l’ammiraglia, si sono detti pronti firmare un patto di riservatezza con il Catania. Ossia l’accordo che dovrebbe tutelare le parti nella trattativa e la confidenzialità delle informazioni. All’eventuale stipula Follieri annuncia di essere in grado di presentare il documento che dovrebbe attestare la provenienza dei fondi. Ambito quest’ultimo che suscita i maggiori punti interrogativi considerando com’è andata a finire con il Palermo. L’attenzione intorno al Catania resterà ai massimi livelli, anche perché lunedì prossimo potrebbe essere una giornata particolarmente importante per il patron Pulvirenti e il futuro di Meridi, l’azienda della grande distribuzione titolare del marchio Fortè. Intanto c’è chi giura che Follieri tornerà presto a Catania, magari per la festa di Sant’Agata.