Vendita beni regionali: il Governo fa da sé

La Regione siciliana ha scoperto che ha a disposizione i suoi uffici per svolgere i propri compiti istituzionali e che non è affatto vero che questi si realizzano mediante le società partecipate, in house.

L’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, nell’annunciare la messa in vendita del patrimonio immobiliare della Regione, ha comunicato che le procedure e le relative operazioni saranno curate dagli uffici competenti della Regione. Che dire?

Ben vengano i ripensamenti, anche se tardivi. In precedenza, e cioè in occasione della presentazione del pomposo ‘Piano di governo sulle società partecipate’, lo stesso assessore aveva motivato la necessità di promuovere, anche se in numero ridotto e previa modifica delle finalità, la funzione ‘insostituibile’ delle società partecipate per meglio conseguire le finalità istituzionali della Regione.

Evidentemente, tanta acqua è passata sotto i ponti e l’ipotesi della Sicilia Patrimonio immobiliare spa, il cui modello operativo ricalcava l’esperienza papalina di Propaganda Fide, è risultata inutile e costosa. Che è stata costosa lo si desume dai dati di bilancio della stessa società relativi all’esercizio 2010. In essi si legge che il fatturato ammontava a 1.683 mila euro e il totale dei costi a 1.071 mila euro. Di questi 594,6 mila euro per il personale e ben 288 mila euro per la ‘governance’. cioè per foraggiare il consiglio di annimistrazione. (a sinistra, foto tratta da margheritedigitali.over-blog.it)

Insomma: si spendevano (e si spendono ancora oggi!) 883 mila euro all’anno per pagare stipendi e costi della cosiddetta ‘governance’ assolutamente inutili perché le medesime mansioni e funzioni è possibile ottenerle dagli uffici propri della Regione siciliana.

Allora la domanda, come si suol dire, sorge spontanea: che ce ne facciamo della società Sicilia patrimonio immobiliare spa? Ci sentiamo di dare un consiglio al Governo: cederla a titolo gratuito, così com’è, con tutto il consiglio di amministrazione e le 21 unità lavorative al socio privato e sgravare in tal modo un costo inutile per le ‘casse’ della Regione. Che gliene pare, assessore Armao? Come si dice in questi casi, è “meglio perdere che straperdere”. Ci rimetteremo il capitale investito nella partecipazione, Ma, in compenso, liberiamo i contribuenti siciliani da costi fissi che non hanno motivo di esistere.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]