Vedo Sento Parlo, l’antimafia degli scout Ricordare le stragi «sporcandosi le mani»

Un evento in due puntate, ospitato dalle terre confiscate a Cosa Nostra, per ricordare Giovanni Falcone e Paolo Borsellino a vent’anni dalle stragi del ’92, e per sensibilizzare la cittadinanza su tematiche antimafiose da tenere a mente tutto l’anno. E’ l’iniziativa del comitato della Zona Etnea Liotru degli scout AGESCI di Catania, che ha messo in piedi Vedo, Sento, Parlo: un’occasione per urlare il suo «no alla mafia» tra festa e memoria. «L’idea nasce dalla volontà dei capi scout catanesi di fa sentire la propria voce, di essere cittadinanza attiva», spiega Giulia Gaeta, membro del comitato.

La due giorni, ad ingresso gratuito, si articola in un primo appuntamento, previsto per sabato 19 maggio, con uno spettacolo sui terreni confiscati alla mafia in cui ha sede la Cooperativa Beppe Montana, nel comune di Belpasso, «per riflettere sull’impegno individuale di ogni cittadino», spiegano gli organizzatori. Sul palco, a partire dalle 20, si alterneranno concerti dal vivo di band siciliane, duetti teatrali, corali polifoniche e cantastorie. «La serata di sabato sarà una festa all’insegna del ricordo di tutte le vittime di mafia», spiega Giulia. La morte di Falcone, infatti, «è uno spunto per sensibilizzare i presenti su antimafia e legalità in un modo divertente, tra musica, cultura, pane e salsiccia».

Domenica 20 maggio, invece, dopo la celebrazione di una messa «in cui saranno letti i nomi di tutte le vittime della criminalità organizzat», ci sarà spazio per una tavola rotonda, dal titolo Il coraggio di agire libera il futuro di tutti. «Un momento in cui cercheremo di prendere coscienza delle occasioni che ogni cittadino può sfruttare per mettersi in gioco nella lotta alle mafie», anticipano gli organizzatori. All’incontro interverranno Pasquale Pacifico, sostituto procuratore della Dda di Catania, Gabriella Stramaccioni, coordinatrice nazionale di Libera, Maria Teresa Spagnoletti, capo guida AGESCI, Saro Barchitta, presidente dell’associazione antiracket Nicola D’Antrassi e Mario Giarrusso, referente Sicilia della fondazione Antonio Caponnetto. A moderare gli interventi sarà la giornalista Pinella Leocata. «Lo scopo è di invitare i cittadini a sporcarsi le mani, fare rete, collaborare con più associazioni possibili per portare avanti la lotta alla mafia», spiega Gaeta.

E a proposito di fare rete, è giusto di pochi giorni fa la polemica sulla frammentazione delle iniziative di quest’anno in ricordo di Falcone e Borsellino. Ad accendere malumori all’interno della società civile, l’evento voluto dall’associazione nazionale magistrati in concomitanza con la storica commemorazione per le stragi di Capaci e via D’Amelio, organizzata da vent’anni dall’associazione CittaInsieme. Entrambi previsti per il 23 maggio, entrambi sulle scale del Palazzo di Giustizia etneo. Ma non solo: in occasione del ventennale degli attentati di mafia in cui persero la vita i due giudici, in città sono previste diversi appuntamenti, organizzati da cittadini, scuole, scout, procura e magistrati e che, così frammentati, secondo padre Resca, fondatore di CittaInsieme, non favorirebbero l’unità.

«Certamente si poteva essere più uniti, al meglio si può sempre tendere – afferma Giulia Gaeta di AGESCI -, ma non si può parlare di primati in una città come Catania, che è sempre poco sensibile ad iniziative come queste». Secondo l’organizzatrice di Vedo, Sento, Parlo, bisogna valutare il lato positivo: «Ci sono eventi antimafia nell’arco di tutta una settimana, si fa memoria in modo diverso tutti i giorni. – sottolinea – Non ha senso fare polemica, l’importante è che si faccia qualcosa».

[Foto di Pretty Hate Machiиe]


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Una due giorni per ricordare Falcone e Borsellino a vent'anni dai tragici fatti del '92, e per sensibilizzare sulle tematiche antimafiose da tenere a mente tutto l'anno. E' l'iniziativa degli scout AGESCI di Catania, in programma per il 19 e 20 maggio. Uno spettacolo e una tavola rotonda per un evento tra festa e memoria, che vuole restare lontano dalle polemiche dei giorni scorsi tra cittadinanza e magistrati

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