Trapani, vandalizzati manifesti elettorali del sindaco ricandidato: «Clima di odio, ma non mi faccio intimidire»

«Uno sfregio politico e insieme una intimidazione». Così il sindaco uscente e ricandidato per le prossime elezioni Amministrative di Trapani Giacomo Tranchida ha commentato l’atto con cui sono stati vandalizzati i suoi manifesti elettorali. Svastiche, baffetti di chiaro richiamo nazista e simboli fallici hanno imbrattato i cartelloni affissi in corso Piersanti Mattarella nel capoluogo. «Quanto accaduto – sottolinea il primo cittadino – nasce da una contrapposizione ignobile alimentata da una cultura di estrema destra. Ciò è molto preoccupante perché se questo è il clima di odio che è stato alimentato a Trapani da certi miei competitor politici, la dice lunga su quello che potrebbe ancora accadere». Il sindaco Tranchida ha già sporto denuncia contro ignoti dopo avere visto vandalizzati i propri manifesti elettorali. «Non mi faccio intimidire da questi nostalgici – prosegue Tranchida- che vorrebbero portare indietro Trapani dal punto di vista culturale e civile».

In una nota, il primo cittadino esorta i candidati delle sue liste a «non accettare provocazioni e a continuare a lavorare sul programma elettorale», condannando il gesto che definisce «un’intimidazione politica che viene dagli ambienti di estremo centrodestra». Segni lasciati con un pennarello di colore nero sul volto di Tranchida stampato sul manifesto esposto in città. Tratti zigzagati sulle sopracciglia, due lacrime dagli occhi, i baffetti a spazzolino che richiamano alla memoria quelli di Adolph Hitler, un dente nero, una lingua di fuori e un pene stilizzato sul mento. «In maniera strisciante e quasi a mascariare – conclude il sindaco ricandidato – taluni hanno lanciato una vera e propria campagna d’odio. Un mio avversario candidato si è spinto in più occasioni, con gravi allusioni sulla mia persona a dire che, a breve, sarei anche costretto a ritirare la mia candidatura per presunte problematiche di tipo giudiziario».


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