Valle del Mela, Padre Trifirò: “Miei cari fedeli, non andate a votare”

“Cari cittadini della Valle del Mela, non andate a votare”. Parola di Padre Peppe Trifirò, sacerdote di Archi e Pace del Mela. Parole pesanti come macigni che il sacerdote pronuncia per incitare il suo ‘gregge’ alla protesta contro il maledetto elettrodotto che Terna sta realizzando in queste contrade, sulle teste della gente, mettendo a rischio la salute degli abitanti.

La gente di queste contrade protesta. Occupazioni, sit-in. Viaggi a Palermo per sensibilizzare una politica siciliana assente (per la verità, con la sola eccezione del Movimento 5 Stelle, che appoggia la protesta della popolazione dell Valle del Mela).

Ora, però, anche il mite uomo di Chiesa ha perso la pazienza. Davanti all’arroganza dei signori dell’energia, che non ne vogliono sapere di spostare il tracciato dell’elettrodotto, il Parroco ha preso carta e penna e ha scritto una lettera a tutti i cittadini di queste contrade massacrate dagli elettrodotti per invitarli ad astenersi dal voto. (a sinistra, il Parroco Padre Peppe Trifirò)

Un invito secco a non recarsi alle urne in occasione delle elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento nazionale previste domenica 24 e lunedì 25.

“Carissimi – scrive Padre Trifirò – in questa campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento nazionale a nessuno interessano le lotte che la nostra popolazione combatte da moltissimi anni per chiedere il diritto alla vita e alla salute”.

“A nessuno interessa che viviamo in una zona ad alto rischio ambientale – si legge nella lettera -. Questa zona dove il sole splende e riscalda dall’alba al tramonto era storicamente nota per le primizie e i meravigliosi frutti della terra con spiagge da sogno, meta ricorrente per visitatori di tutto il mondo. Oggi, dopo più di 40 anni di industrializzazioni pesanti e il conseguente scempio ambientale, resta ben poco di quanto descritto. Inoltre sono aumentati in crescente numero di malattie e le morti per tumore, come descritto ampiamente dagli studi effettuati dall’Enea (Ente per le Nuove Tecnologie, l’’Energia e l’Ambiente) e dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità)”.

”Non dimentichiamo le nostre manifestazioni – scrive sempre il sacerdote -. Da più di sette anni facciamo convegni con esperti, i quali ci hanno confermato la pericolosità degli elettrodotti. Diverse volte siamo stati a Palermo per chiedere a Terna di modificare il progetto, ma abbiamo ricevuto sempre la stessa risposta: no. Ancora non abbiamo ottenuto niente. In questi anni, dopo tante manifestazioni, dopo la lettera aperta inviata al capo dello Stato, Giorgio Napolitano, al capo del Governo, Mario Monti, ai Ministri interessati, agli esponenti politici, dopo la manifestazione del 2 ottobre scorso a Passo Vela, dopo la raccolta di più di 3000 lettere inviate al Prefetto di Messina, Stefano Trotta, dopo la grande manifestazione del 26 gennaio 2013 a Sorgente, giorno in cui abbiamo contemplato il disastro ecologico dei tralicci di Terna, dopo l’occupazione pacifica dei consigli comunali di Pace del Mela, San Pier Niceto e della provincia di Messina e dopo le promesse del nuovo Prefetto di farci incontrare i responsabili del Ministero, l’unica risposta è quella di Terna che sta lavorando notte e giorno, sotto la pioggia e nei giorni festivi”.

“Gli esponenti politici – prosegue la lettera di Padre Trifirò – delle varie campagne elettorali lavorano per il loro tornaconto, si incolpano e si offendono a vicenda incuranti del dramma atroce della popolazione che sta lottando da moltissimi anni nella speranza di avere un ambiente sano e vivibile per le future generazioni. Per i nostri politici e governanti il voto è solo un dovere. Solo così assicuriamo un lussuoso stipendio e un avvenire sicuro per tutta la loro vita e per la loro settima generazione. Guai a reclamare qualche diritto! Abbiamo sempre chiesto il diritto alla vita e alla salute e siamo presi tutti per pazzi e per stupidi! Non andiamo a votare!”.

“Non fatevi spaventare da nessuno, specialmente da coloro che vi dicono che se vi astenete al voto perderete la pensione o altro – conclude il Parroco -. Diamo invece un forte segnale a questa politica sporca, affaristica, disumana e composta da molti ladri e disonesti. Facciamo capire ancora una volta che non ci sentiamo rappresentati da nessuno di loro e che il nostro territorio vogliamo gestirlo direttamente noi”.


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