Valle del Mela, 400 a Palermo contro l’inceneritore Cittadini: «Servono bonifiche, non nuovi impianti»

Ieri 400 cittadini della valle del Mela hanno manifestato a Palermo per dire No al nuovo progetto di inceneritore proposto dalla ditta Esi S.p.A. (Gruppo Franza) a Giammoro, frazione di Pace del Mela. Sono arrivati a bordo di sei pullman: tre da Pace del Mela, uno da Gualtieri Sicaminò, uno da S. Filippo del Mela e S. Lucia del Mela ed uno da S. Pier Niceto, Monforte e Torregrotta. In prima fila padre Giuseppe Trifirò, sempre in prima linea in questa battaglia. Con loro c’erano anche il senatore siciliano Francesco Campanella, i sindaci e i rappresentanti dei Comuni che, con apposite delibere, hanno già dato parere contrario alla realizzazione dell’impianto. Presenti anche le associazioni ambientaliste Adasc, T.S.C. Zerowaste Sicilia. Un progetto che si aggiunge a quello dell’ex Edison Power, oggi A2a Energiefuture spa, che sta portando avanti a San Filippo del Mela e il cui iter non dipende dalla Regione, ma dal ministero dell’Ambiente.

Hanno manifestato pacificamente davanti l’assessorato regionale dell’Energia, dove era in corso una conferenza di servizi organizzata per rilasciare le necessarie autorizzazioni al progetto dell’inceneritore. «Siamo stanchi di scelte calate dall’alto – hanno gridato a gran voce i manifestanti – esistono studi epidemiologici e sanitari di valenza accertata e pubblicati sulle principali riviste mediche che parlano della valle del Mela e delle anomale incidenze di malattie e tumori nella popolazione dell’area. Chiediamo un serio intervento di bonifica e non la realizzazione di nuovi impianti». 

No ribadito dai sindaci dei Comuni interessati anche durante la conferenza di servizi. Il comune di Pace del Mela ha anche depositato un parere in cui tra l’altro si evidenzia come l’impianto dovrebbe sorgere vicino all’asilo di contrada Gabbia, in prossimità delle abitazioni e del polo sportivo. Un esperto comunale ha inoltre fatto notare ai rappresentati dell’Esi S.p.A. presenti in conferenza che il progetto è molto lacunoso e mancano dei dati tecnici. Rilievo che ha spinto lo stesso assessorato a non rilasciare alcuna autorizzazione e a richiedere all’Esi S.p.a. un’integrazione della documentazione

A conclusione della conferenza di servizi, i sindaci e le associazioni ambientaliste sono stati ricevuti dall’assessora regionale all’Ambiente Vania Contrafatto. «Abbiamo discusso il caso Esi – spiega Peppe Maimone, presidente dell’associazione ambientalista Adasc – ma soprattutto abbiamo ribadito l’opportunità di un progetto di sviluppo alternativo all’area industriale per la crescita del territorio. Siamo riusciti a strappare all’assessora la promessa di venire a vedere con i suoi occhi il territorio della valle del Mela e l’area industriale. Prima della sua visita le faremo avere un documento programmatico spiegando le ragioni del nostro no».

L’Esi ha ribadito la sua volontà a non «realizzare un nuovo inceneritore ma verificare se è possibile smaltire materiali di diversa natura in un forno già attivo da 20 anni». Gli ambientalisti hanno chiesto all’istituto superiore di Sanità che venga rilasciata una valutazione di impatto sanitario. La società gestita dal Gruppo Franza ha ribadito che «l’azienda si atterrà rigorosamente alle prescrizioni di legge, cercando di ottimizzare il rendimento produttivo dell’impianto, valutando scrupolosamente se dalla fase sperimentale si possa passare alla fase operativa senza modificare in maniera sostanziale la situazione attuale».


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