Vacanza che fai, truffa che trovi

Festività alle porte, rincorsa ai regali natalizi, stress da lavoro raddoppiato. Unica via di fuga, la tanto agognata vacanza: in media pochi sospirati giorni da dedicare al completo relax, alla cura del corpo e della mente, al piacere di uscire dalla routine dando spazio e forma ai nostri desideri.

 

Non sempre, però, la vacanza soddisfa  pienamente le nostre aspettative e ancora più spesso spiacevoli imprevisti trasformano un meritato periodo di relax in un motivo ulteriore di stress. Ogni anno le denunce a carico di tour operator, compagnie aeree e albergatori locali ed esteri si moltiplicano ed i siciliani non sfuggono, purtroppo, al dilagante fenomeno della vacanza-truffa. Ma quali sono in Sicilia, al momento, i più frequenti tipi di “truffa da viaggio” lamentati dai vacanzieri?

 

Secondo l’avvocato Floriana Pisani, responsabile dell’ufficio legale Codacons Sicilia, le lamentele riguardano spesso “le modifiche contrattuali effettuate dai tour operator solo un giorno prima della partenza”. Tali modifiche sono generalmente peggiorative; un classico esempio è quello del cambiamento improvviso dell’albergo stabilito con uno di categoria inferiore. “In questi casi”– ci allerta l’avvocato Pisani – “bisogna ricordare che se la modifica è peggiorativa il cliente ha diritto al rimborso della differenza o alla recessione dal contratto senza dover pagare alcuna penale. La modifica contrattuale deve avvenire, inoltre,  almeno 2 giorni prima della partenza  ed essere comunicata con una raccomandata, altrimenti non è valida”. Se il viaggio è stato effettuato, ma qualcosa non è andato per il verso giusto, bisogna in primo luogo reclamare sul posto e mettere il tour operator nella condizione di poter risolvere il problema. “Se il problema non è risolvibile”- sottolinea l’avvocato – “entro dieci giorni lavorativi dal rientro è necessario reclamare inviando una raccomandata con ricevuta di ritorno all’organizzatore del viaggio o al venditore”. Inoltre, se una parte essenziale dei servizi previsti dal contratto non viene effettuata, l’accompagnatore ha l’obbligo di predisporre alternative per la prosecuzione del viaggio, senza costi aggiuntivi per il cliente. Se invece non ci sono alternative o il turista non le accetta, l’organizzatore deve mettergli a disposizione un mezzo per il ritorno a casa e rimborsarlo.

 

Nel corso di questa stagione estiva il Codacons regionale non ha ancora ricevuto segnalazioni di truffe relative a vacanze fantasma, voli prenotati e mai effettuati o ancora viaggi annullati dai tour operator senza preavviso. A tal proposito l’associazione dei consumatori ci ricorda che una sentenza del Giudice di Pace di Linguaglossa (CT) del gennaio 2004, ha riconosciuto al viaggiatore il diritto al risarcimento del cosiddetto “danno da vacanza”, oltre al rimborso delle spese già sostenute per un viaggio mai effettuato.

 

Oltre un centinaio sono già, invece, le segnalazioni di turisti che non vedono riconosciuto dal tour operator il diritto di disdire un viaggio in zone del mondo considerate a rischio di attentati terroristici senza dover pagare una costosa penale. “Ricordiamo” – afferma Francesco Tanasi, segretario nazionale Codacons – “che chi deve recarsi nelle mete a rischio ed è preoccupato per i possibili attentati, ha diritto di disdire le vacanze senza il pagamento di alcuna penale. Non si tratta, infatti, di una rinuncia volontaria, ma di una causa di forza maggiore. Innumerevoli sentenze di tutti i Tribunali d’Italia dimostrano il “diritto ad avere paura”.

 

Esistono degli accorgimenti per evitare di essere truffati? Certamente è fondamentale controllare ogni dettaglio dell’offerta, soprattutto se si acquista un pacchetto-viaggio su internet. In questi casi bisogna, inoltre, verificare che l’offerta provenga da tour operator realmente operanti sul mercato e, possibilmente, sul mercato comunitario. “Se si sconfina in materia di diritto internazionale”- ci fa notare l’avvocato Pisani- “diventa più difficile ottenere giustizia per il turista danneggiato”. E’ inoltre consigliabile fare attenzione agli annunci troppo vantaggiosi, chiedere copia scritta del contratto e farsi dare riferimenti e recapiti telefonici certi. Un suggerimento importante è quello di fare fotografie e filmati che attestino le cause del disagio e ricordare che per salvaguardare il proprio diritto alla vacanza l’accortezza non è mai troppa.

Cristina Perrotta

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