Un’occasione per conoscere e vivere l’arte

 

L’Italia possiede il patrimonio d’arte, natura e cultura più straordinario del mondo. Questa favolosa ricchezza, insieme ai monumenti più famosi che tutti conoscono, conta anche centinaia di gioielli, spesso nascosti, che corrono gravi pericoli di degrado e subiscono le ingiurie del tempo e dell’uomo.

Come paladino a difesa del patrimonio culturale nazionale, il FAI, Fondazione privata senza scopo di lucro, sin dal 1975, riceve per donazione, eredità o comodato beni di valore storico, artistico e naturalistico, li restaura, li apre al pubblico e consente a tutti di goderne.

Il 18-19 marzo scorsi,  ha avuto luogo la XIIIª edizione della  “giornata di primavera”, che, partendo dalla consapevolezza “che si protegge ciò che si ama e si ama ciò che si conosce”, mira, attraverso l’apertura gratuita di centinaia di monumenti sparsi per l’Italia, a far conoscere agli italiani l’inesauribile patrimonio artistico e ambientale nazionale, cercando allo stesso tempo di instillare nelle loro coscienze, la condivisione degli obiettivi di difesa dell’arte e della cultura, di cui il FAI è strenuo protagonista da molti anni. Nella città di Catania, il Palazzo Biscari ha avuto l’onore di aprire le sue porte ai tanti visitatori attratti dal suo fascino barocco.

La dott.ssa Cristina Vasta, capo delegazione del FAI della provincia di Catania, ha risposto gentilmente ad alcune nostre domande.

Qual è il bilancio della XIIIª giornata di primavera?
Posso dire che noi del Fai ci possiamo ritenere soddisfatti, in quanto quest’anno si sono registrati circa 500 visitatori; sicuramente un trend in crescita rispetto gli anni passati.

Da quali fattori dipende il maggior afflusso di visitatori?
Sicuramente da una tempestiva e capillare campagna informativa attraverso i media, affissioni, distribuzione di materiale informativo, regna infatti una scarsa conoscenza dei beni culturali della nostra città: si deve figurare che molti non conoscevano il palazzo, pensavano che fosse una dependance dell’arcivescovado.
Altro fattore molto importante è il luogo dove si decide di svolgere l’evento: devo dire che il palazzo Biscari, per la sua bellezza indiscussa, ha attirato molti più visitatori che le edizioni precedenti, magari ambientate in luoghi meno attraenti.

Che concezione ha il FAI dell’arte?
Il Fai considera l’arte, non come qualcosa di ristretto, elitario, inaccessibile privilegio di pochi, ma come l’insieme del patrimonio culturale, naturale e architettonico nazionale, regionale, locale, che seppur di proprietà dello Stato, dei privati o della Chiesa, è di tutti i cittadini che in quei beni riscoprono le proprie radici storiche, culturali, e ambientali.

La Sicilia ha un’enorme potenziale culturale, gran parte del quale non è conosciuto e valorizzato: su quali iniziative puntate per smuovere le coscienze?
Beh a parte l’iniziativa della giornata di primavera, molto importante per avvicinare i cittadini all’arte, il FAI agisce moltissimo a livello scolastico, infatti i ciceroni, cioè coloro che quest’anno hanno guidato e illustrato ai visitatori il principesco palazzo catanese,  sono stati gli alunni di alcune scuole medie, che per la loro preparazione e il loro entusiasmo, tanto stupore hanno suscitato tra coloro che li ascoltavano.
Il partire dalle scuole si pone l’obiettivo di formare culturalmente i cittadini del futuro, e nel frattempo sensibilizzare le loro famiglie, per far loro capire che i beni culturali appartengono a tutti, e tutti per continuare a goderne la bellezza, devono sostenerli, anche economicamente,  salvaguardarli, e sottrarli al degrado e all’oblìo.
Noi la nostra parte la facciamo, ma purtroppo i nostri sforzi vengono vanificati da una volontà politica  che non è sulla nostra stessa lunghezza d’onda, non mettendo come priorità nella propria agenda politica, la valorizzazione del patrimonio culturale  e la sua fruizione da parte dei cittadini.

Come aiutare il Fai?
Spesso, a torto, si crede che il FAI sia un ente sovvenzionato esclusivamente dallo Stato. Al contrario il FAI dipende dalla generosità di tutti coloro a cui sta a cuore la conservazione dei tanti monumenti d’arte e natura del nostro paese.
Ci sono diversi modi per contribuire alla nostra causa: aderire alla fondazione e presentare nuovi aderenti; donare piccole o grandi somme in denaro, immobili, terreni o altri beni monetizzabili da cui ricavare sostegno per l’attività istituzionale della Fondazione; ricordare il FAI nel proprio testamento, disponendo un legato o un lascito; collaborare come volontari presso gli uffici di Milano, nelle Delegazioni e nei Beni del FAI.

Il problema della conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale, in una regione come la nostra, attanagliata da problemi più ben più impellenti, sicuramente risiede in secondo piano non solo nella volontà politica ma anche nella mentalità civile.
Al contrario che al nord Italia, da noi, si fatica a capire che, la conservazione e la promozione delle testimonianze culturali e storiche di una comunità, oltre che uno strumento  di consolidamento e miglioramento della società civile, potrebbe rappresentare un ottimo veicolo di sviluppo economico locale sostenibile. Ne è un esempio il distretto del barocco, che dopo il riconoscimento dell’Unesco, ha conosciuto un’ incremento turistico notevole, che ha rilanciato zone altrimenti destinate ad una stagnazione economica perdurante.

Link

http://www.fondoambiente.it/index.htm
http://www.nationaltrust.org.uk/main/
http://www.etnaonline.it/catania.htm

Fabrizio Rubino

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